Porto di Trieste, finalmente volumi in crescita: +0,42% le merci movimentate fra gennaio e ottobre
di Marco Innocenti
Leggero calo nei container (-0,89%) ma crescono del 16% i treni movimentati: quasi 1.100 treni in più rispetto allo stesso periodo del 2020
Buono lo stato di salute dei traffici nel porto di Trieste nei primi 10 mesi dell’anno. I dati confermano per la prima volta nel 2021 il segno positivo sui volumi totali: 45.596.880 le tonnellate di merce movimentata (+0,42%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Numeri che sopravanzano anche gli effetti dei gravi disagi e appesantimenti alle attività determinati dalle manifestazioni no green pass che per giorni e giorni hanno interessato la vita portuale.
Sul risultato generale di gennaio-ottobre pesano le rinfuse liquide (-3,07%) con 30.792.738 tonnellate movimentate. La flessione del comparto, stando alle previsioni, sarà riassorbita completamente entro fino anno, tanto che il singolo mese di ottobre assume già uno sprint rilevante (+12,09%). Osservando il resto delle categorie merceologiche, la crescita trova un buon motore nel segmento RO-RO che raggiunge un +28,89%, con 250.971 unità transitate. Trend positivo per il settore delle merci varie (+8,70%) e per le rinfuse solide (+4,28%).
Minimo il decremento dei contenitori (-0,89%), con 632.485 TEU movimentati: calo imputabile al numero di TEU vuoti (-4,15%), a fronte dell’incremento dei TEU pieni (+0,03%). Va rilevato inoltre il significativo aumento del traffico hinterland (gateway diretto) che segna un incremento a doppia cifra (+12,70%), mentre quello trasbordato riporta una consistente flessione (-23,22%). Il traffico containerizzato della linea Ro-Ro da/per la Turchia invece, mantiene una dinamica estremamente positiva (+30,59%) a quota 86.314 TEU.
Incoraggiante la performance del traffico ferroviario: nei primi 10 mesi del 2021 lo scalo giuliano ha raggiunto un totale di 7.754 treni movimentati (+16,08%), operando quasi 1100 treni in più rispetto allo stesso periodo del 2020. Risultato trainato principalmente dal terminal container del Molo VII; ma non va dimenticato il rinnovato andamento di crescita di Siderurgica Triestina e l’avvio della movimentazione ferroviaria presso la Piattaforma Logistica.
Stabile la ripresa generale del porto di Monfalcone: nei primi 10 mesi del 2021 il volume complessivo quota 2.832.296 tonnellate movimentate (+15,12%). Baricentrico il settore rinfuse solide con una movimentazione pari a 2.136.788 tonnellate e una crescita a doppia cifra (+27,69%). Ampiamente al rialzo la sottocategoria prodotti metallurgici (+32,44%), tenuta dei minerali (+2,14%) e volata dei contenitori (+97,38%, 1.056 TEU movimentati).
Con 695.508 tonnellate, flessione per le merci varie (-11,61%), riconducibile al trend negativo della sottocategoria “altre merci varie” e in particolare della cellulosa (-13,49%). Continua il calo congiunturale sul comparto dei veicoli commerciali (-14,14%) con 58.319 unità transitate, dovuto alla crisi della produzione mondiale di semiconduttori che sta colpendo il mercato mondiale dell’auto. Miglioramento costante per il traffico ferroviario: 1.086 i treni operati nello scalo monfalconese, con un incremento del +15,65%.
Prendendo la chiusura del singolo mese di ottobre, su cui vi era attesa e preoccupazione a causa delle proteste davanti al varco 4, la situazione registra un saldo positivo per il tonnellaggio totale (+5,65%) rispetto allo stesso periodo del 2020. Al netto dei risultati generali di ottobre, va segnalata una sostanziale differenza tra la prima e la seconda metà del mese, in cui sono avvenute le manifestazioni. I contenitori totali ad esempio, registrano una perdita mensile (-5,55%) con 62.585 TEU movimentati, ma se guardiamo al solo terminal container, nella prima metà di ottobre l’incremento è vivace (+3,31%), mentre nella seconda l’inversione di tendenza è brusca (-15,04).
Il buon risultato dei Ro-Ro (+10,79%), grazie anche alle 75 toccate mensili rispetto alle 57 di ottobre 2020, sarebbe stato ulteriormente positivo, se nelle giornate di protesta non fossero state spostate 2 navi da Trieste a Sete in Francia e se alcune aziende non avessero deviato prudenzialmente su strada il traffico camionistico destinato ai traghetti.
Per quanto riguarda la movimentazione ferroviaria, 767 i treni operati ad ottobre (+0,52%). Il decremento rispetto al trend di crescita è collegato sia alla cancellazione di alcuni convogli durante i giorni della manifestazione, sia all’impossibilità di effettuare tutte le manovre programmate per l’assenza di una parte del personale nei giorni dei disagi. Anche in questo caso, la prima metà del mese registrava un risultato molto incoraggiante (+8,77%), che avrebbe portato a ben altri risultati. Esente dai disagi, Monfalcone invece presenta ad ottobre un quadro eccellente con una forte virata al rialzo sia per il tonnellaggio totale (+31,40%), sia per la movimentazione ferroviaria (+37,78%).
“Con tutto quello che i manifestanti, accorsi soprattutto da fuori Trieste, volevano causare per disturbare una primaria attività economica, i dati di traffici avrebbero dovuto essere disastrosi, ma i numeri parlano diversamente - commenta Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale - La solidità del porto ha consentito di archiviare una grave situazione, tanto che non si può parlare di crisi del nostro scalo, ma di crisi di immagine di un’intera città che - non ho dubbi - uscirà da questo momento più forte di prima. Grazie ai tantissimi lavoratori, in banchina e non, che in silenzio hanno continuato a lavorare per le loro famiglie e per il benessere collettivo, a prescindere dalle loro convinzioni personali, abbiamo retto l’urto. Ringrazio anche i triestini che con orgoglio riconoscono il porto come motore dell’economia. Quanto a noi, siamo aperti al dialogo, nel rispetto delle regole vigenti, con tutti quelli che hanno a cuore il futuro del primo scalo d’Italia”.
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