Portofino, strada aperta al traffico. Ora il sogno si chiama tunnel
di Fabio Canessa
2 min, 51 sec
Alle 8.20 le prime auto e moto. Il sindaco Viacava: "Con 20 milioni una galleria tra Portofino e il Covo"
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Il primo verde del semaforo arriva alle 8.20 di domenica 7 aprile: 160 giorni dopo la "mareggiata del secolo" la strada che collega Portofino a Santa Margherita Ligure è di nuovo aperta al traffico, sia pure con un tratto a senso unico alternato. Dopo la festa di primavera e il taglio del nastro sabato mattina, arriva sotto una debole pioggia il via libera effettivo, segno concreto del ritorno alla normalità. "Era l'ora", è il commento unanime di chi lavora in negozi e alberghi e addirittura si presenta in anticipo, ansioso di percorrere la provinciale 227 in auto o in scooter.
Per l'occasione erano presenti i sindaci di Portofino e Santa Margherita, Viacava e Donadoni, l'assessore regionale Giampedrone, il consigliere metropolitano Senarega insieme alle forze dell'ordine e ai tecnici dell'ex provincia che hanno coordinato i lavori.
In viaggio sulla nuova strada
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Il senso unico alternato resterà in vigore per circa due mesi nel breve tratto sotto l'abbazia della Cervara. "Contiamo di farcela entro i primi di giugno, e se rimarranno lavori da fare li riprenderemo dopo l'estate", assicura Franco Senarega. Il semaforo, posizionato circa 100 metri prima della 'Carega', rimane verde per 30 secondi e rosso per 2 minuti.
"In pochi avrebbero scommesso che ci saremmo riusciti - ha rimarcato l'assessore Giacomo Giampedrone - ed entro giugno arriveremo ad aprire a doppio senso. Siamo un esempio significativo per il Paese, anche per la gestione del post emergenza". La Regione ha finanziato 1,2 milioni per la nuova strada, i restanti 1,8 sono arrivati dal Governo. Nei prossimi mesi verranno realizzati anche i marciapiedi e rifatti i muraglioni a monte, ma saranno effettuati anche studi meteo-marini per costruire ulteriori protezioni.
La nuova strada, comunque, sarà capace di resistere alle mareggiate più di quella crollata. "La soluzione tecnica - spiega Pietro Bellina, tecnico della Città metripolitana - è stata quella di realizzare un'opera massiva. Abbiamo posto in opera 5mila tonnellate di massi governati da oltre 1.200 metri cubi di calcestruzzo, quindi si è creato un blocco che impedirà di 'sifonare' il muro e quindi non collassare".
La passeggiata, inoltre, sarà inclusa nella carreggiata e non più a sbalzo sugli scogli. "Ora dovremo fare lo stesso lavoro sulle altre strade a rischio, sia per le difese a mare sia per il consolidamento delle infrastrutture. Useremo per questo i 300 milioni che il Governo ci ha dato da spendere nei prossimi tre anni", assicura Giampedrone.
Ma nelle ultime settimane è tornata di moda anche l'idea di un tunnel che sostituisca la strada a mare, trasformandola in passeggiata e pista ciclabile. Matteo Viacava ci sta già lavorando: "Ho sempre detto che a volte i disastri portano consigli positivi. Stiamo pensando di recuperare un vecchio progetto di tanti anni fa. Forse è arrivata l'ora di realizzarlo perché non eravamo mai stati così concordi tra sindaci, Regione e Città metropolitana. Se non ci riusciamo ora, non ci riusciamo mai più. Vedere qui solo bici e pedoni sarebbe la svolta".
Ma quanto costerebbe un'opera del genere? "Per i 700 metri da Portofino a Paraggi ci vogliono 10-12 milioni, con 20 milioni si arriverebbe già al 'Covo'. E poi magari collegarsi anche all'autostrada per dare una viabilità migliore a Rapallo. I finanziamenti si possono trovare". L'assessore Giampedrone sorride ma frena: "Ci ragioneremo. Molti si sono affezionati alla passerella pedonale. È chiaro che dobbiamo ragionare per priorità, prima mettiamo a posto quello che è stato distrutto negli ultimi mesi. Magari può essere un argomento per il prossimo mandato regionale".
Fabio Canessa
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