Primo giorno di scuola a Certosa: "Il ponte? Vorremmo dimenticare, ma è la nostra storia"
di Fabio Canessa
1 min, 1 sec
Lezioni al via nell'istituto più vicino all'ex Morandi "I bimbi si abitueranno a questa mancanza"
"Vorremmo dimenticare, ma questa è la nostra storia. L'anno scorso dalle nostre finestre vedevamo quel ponte, ora non c'è più. E dovremo fare i conti con questa mancanza". Le parole di Alessandra Garresio, vicepreside dell'istituto comprensivo di Certosa, sottolineano il significato del primo giorno di scuola alla 'Ludovico Ariosto', una delle più vicine al luogo del disastro. Una prima campanella che sa finalmente di normalità e ripartenza.
"Molti di questi bimbi lo scorso anno dovevano prendere l'autostrada per fare 300 metri che diventavano 20 chilometri - spiega l'assessore regionale Ilaria Cavo, presente con bambini e genitori insieme al sindaco Bucci e al presidente ligure Toti - ma comunque gli scuolabus sono confermati anche quest'anno per incentivare il trasporto multiplo e agevolare famiglie che hanno la viabilità aperta ma magari devono andare a lavorare a ponente. Questa è una scuola simbolo".
"Quest'anno siamo più sereni rispetto all'anno scorso - conferma Garresio - prima eravamo tutti coinvolti perché il traffico era paralizzato. Ci sono meno bambini sui pullman, degli sfollati qualcuno è stato trasferito e qualcuno è tornato ad abitare qui vicino. Vedremo come andrà". Prima di tornare tra i banchi di scuola alcuni bambini hanno recitato la poesia "Che meraviglia un ponte", tema portante dell'anno scorso, e tappezzato il cortile coi loro disegni.
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