Processo Morandi, Emmanuel Diaz: "La prima udienza è un traguardo a cui molti hanno cercato di non farci arrivare"
di Marco Innocenti
"Vuol dire che ciò che abbiamo detto in questi anni è una verità solida, che ha retto davanti a molteplici attacchi, anche quelli sporchi"
"Questa prima udienza per me è un traguardo". Definisce così Emmanuel Diaz la data del 7 luglio, giorno in cui prenderà il via il processo per il crollo di Ponte Morandi. Lui, quel 14 agosto di 4 anni fa, ha perso il fratello Henry e, da quale giorno, si è battuto insieme agli altri parenti delle vittime per cercare la verità, per avere giustizia e ora, a meno di una settimana dall'inizio del processo, vede avvicinarsi un primo risultato tangibile.
"Sto vivendo questi giorni con ansia - aggiunge - perché lo voglio raggiungere, perché siamo a un punto dove molti hanno cercato di non farci arrivare. Possiamo dire che la verità che noi stiamo difendendo da nni è attestata dalla legge, quella verità che tutti coloro che sono imputati oggi nel processo e anche le due società che sono uscite nel corso dell'udienza preliminare, hanno sempre cercato di distruggere. Perché è quello che dimostra il risultato dell'incuria che loro hanno creato. E' un traguardo perché vuol dire che ciò che abbiamo detto in questi anni è un verità solida, che riesce a reggere davanti ai molteplici attacchi, anche a quelli sporchi".
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