Radura della Memoria, la cerimonia tra simboli e commozione
di Giulia Cassini
Si svela il sito in ricordo delle 43 vittime tra le note del quintetto del Carlo Felice con il soprano Barbara Bargnesi
Dopo l'inaugurazione del Ponte San Giorgio nel giorno della cerimonia incentrata sul ricordo, sobria, solenne, così come hanno fortemente voluto familiari delle vittime e buona parte dell'opinione pubblica viene finalmente svelato il progetto di Luca Vitone (Genova, 1964), Studio Stefano Boeri Architetti, denominato "Radura della Memoria", nell'area sottostante al viadotto firmato Renzo Piano.
Fa parte dell'area "Parco del Ponte" e simboleggia le 43 vittime con un messaggio di speranza, con gli alberi che qui sono i depositari delle anime dell'uomo così come veniva inteso nelle culture ancestrali e così come hanno congiuntamente deciso anche per il memoriale vero e proprio Inside Outside - Petra Blaisse, già progettista della Biblioteca degli Alberi di Milano (BAM).
Viene rappresentata anche la biodiversità, grazie alla consulenza dello studio di Laura Gatti, agronoma. Come già aveva scritto in passato Luca Vitone "Ogni persona si può associare ad una pianta per atteggiamento, costituzione, ideale; ma nessuno potrà mai esserne padrone".
Ecco l'elenco delle piante: acero campestre, acero riccio, acero montano, ippocastano a fiori rosa, corbezzolo, castagno, bagolaro, albero di Giuda, canfora, corniolo, nocciolo di Costantinopoli, cipresso di Monterey, cotogno, nespolo del Giappone, faggio roseomarginata, frassino a foglie strette, ginkgo ( di due specie diverse), gleditsia, noce comune, magnolia, gelso a foglie di Platano, ulivo, carpino nero, pino d'Aleppo, platano comune, pioppo cipressino, albicocco, mirabolano, ciliegio da fiore, leccio, roverella, rovere, sughera, salice piangente, sofora, sorbo domestico, tiglio, tasso, tamerice, tiglio selvatico, giuggiolo e ciliegio di Sargent.
Presenti le istituzioni tra cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la ministro dei Trasporti Paola De Micheli, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, gli amministratori locali e la presidente del comitato familiari e vittime Egle Possetti.
C'è anche chi si limita a dichiarare laconicamente: "Oggi sto in silenzio e basta". Lo ha detto il procuratore capo di Genova arrivando alla Radura della Memoria, posizione condivisa da molti.
Nella cerimonia, oltre alle note del quintetto del Teatro Carlo Felice con la voce del soprano genovese Barbara Bargnesi su brani di Puccini, Mozart e Handel (tra cui un toccante "Lascia ch'io pianga"), spazio anche per il raccoglimento guidato dall'imam Husein Salah, per i morti di fede islamica (Edi Bokrina e Marius Djerri), dopo la messa delle ore 9 nella chiesa di San Bartolomeo della Certosa celebrata da monsignor Marco Tasca alla presenza di cardinal Bagnasco, che ha chiesto la grazia per trovare il senso a quello che succede tutti i giorni, citando il profeta Isaia.
Tra gli altri momenti simbolici il suono delle campane delle chiese congiunte per le 11:36 , quindi la riapertura al traffico di via Enrico Porro, con i suoi palazzi abbattuti. In serata saranno previste le fiaccolate che coinvolgeranno tutti i genovesi dalle ore 21 su tre direttrici: lato Sampierdarena (piazza Masnata), lato Certosa (Costello Foltzer), lato Cornigliano (ponte Cornigliano) per andare a convergere alla Radura con un momento conclusivo.
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