Regionali, centrodestra: dalla giungla dei veti incrociati potrebbe uscire Rixi
di Matteo Cantile
Il Viceministro si è smarcato fin dal primo momento ma ora rischia di essere l'unico a poter risolvere la partita
L'ipotesi che l'ufficialità di Orlando a candidato del centrosinistra sbloccasse i giochi anche nello schieramento opposto è andata delusa: l'impressione, con il mese di settembre ormai iniziato, è che il centrodestra si stia seriamente incartando.
Cadute tutte le ipotesi civiche, dal Rettore Federico Delfino a Beppe Costa fino a Lorenzo Cuocolo, che si è sfilato ieri, sul tavolo sono rimasti quattro nomi, tutti politici: Pietro Piciocchi, Marco Scajola, Ilaria Cavo ed Edoardo Rixi. L'ordine in cui li abbiamo posizionati non è casuale e corrisponde alle loro attuali quotazioni.
Il vicesindaco di Genova è l'uomo che oggi ha le maggiori credenziali: spinto da Marco Bucci, apprezzatissimo da Edoardo Rixi, Piciocchi rappresenta il braccio operativo del modello Genova. La sua fama è ovviamente limitata alla città capoluogo ma è del resto qui che si giocherà la partita decisiva. Il suo vero limite, semmai, è legato alla quantità industriale di deleghe pesantissime a Palazzo Tursi, di cui è sostanzialmente il sindaco ombra, viste anche le condizioni di salute non brillantissime di Marco Bucci.
Marco Scajola è invece in netta risalita: bruciato in un primo momento dallo zio Claudio, che disse che “serviva ben altro” rispetto a lui, è oggi considerato un autorevole outsider. E' totiano ma non troppo, moderato e con lunga esperienza amministrativa. Non è genovese, e questo è considerato uno svantaggio.
Ilaria Cavo ha le quotazioni in discesa: sembra che l'ex assessore e attuale parlamentare sia finita schiacciata in una serie di veti e di liti incrociati. Edoardo Rixi ha mostrato la sua netta contrarietà alla candidatura dell'ex giornalista: è chiaro che il viceministro non ha mai detto che “la Cavo è impresentabile” ma il concetto, molto più sfumato, è che non sia lei la candidata più giusta. Della stessa opinione è Claudio Scajola ed entrambi puntano su un civico non meglio identificato. Toti ha parlato di “veti giustizialisti” contro la sua fedelissima, rendendo ancora più aspro il confronto.
La sensazione è che la via d'uscita sia solo una e riporta al quarto nome già citato, che da ultimo potrebbe ritrovarsi primo: Edoardo Rixi. “Si deve essere consapevoli di quello che la Liguria perderebbe se lasciassi il ministero”, ha detto lui qualche giorno fa. E se Giorgia Meloni e Matteo Salvini dovessero assorbire questa consapevolezza e chiedere un impegno ufficiale, per Rixi sarebbe troppo difficile negarsi. Gira che ti rigira forse siamo tornati alla casella di partenza.
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