Regione, il Pd boccia l'assestamento di bilancio: "Nessuna programmazione, solo azioni frammentate"
di Redazione
Garibaldi: "Nonostante le cospicue risorse del Pnrr, si consolidano i problemi strutturali"
Il Pd ligure boccia l'assestamento del bilancio regionale. "Quello presentato dalla Giunta Toti è un assestamento di bilancio con pochi investimenti di carattere politico che consolida senza correggere i problemi strutturali di questa regione, finora in parte occultati dagli straordinari investimenti del PNRR che però, senza una politica forte, rischiano di replicare e rafforzare nuove disuguaglianze e nuove criticità. Per questo il giudizio è fortemente negativo”, dichiara il capogruppo del Partito Democratico in Regione Liguria Luca Garibaldi, relatore di minoranza per l'assestamento di bilancio.
“Siamo - prosegue Garibaldi - di fronte a provvedimenti in cui, ancora una volta, in diversi ambiti - da quello sociale a quello ambientale - si opera senza una pianificazione, con il rischio di aumentare le disuguaglianze e non dare alla Regione Liguria le prospettive di futuro che merita, soprattutto alla luce della straordinaria stagione di investimenti pubblici rappresentati dal Pnrr. Manca all’appello il Piano sociale regionale, ancora da definire, in un momento in cui, anche di fronte a piccoli passi avanti in merito al Pil e al numero di Neet in Regione, la Liguria ha 74mila lavoratori con un reddito sotto i 9 euro l’ora e una crescita consistente della povertà che colpisce un ligure su tre. Una situazione amplificata anche dai tagli del governo al Fondo affitti e morosità incolpevoli che metterà in difficoltà oltre 10mila famiglie già in condizioni di fragilità. Ma su questo non è prevista alcuna misura straordinaria, nonostante la situazione allarmante. Manca anche il Piano energetico regionale proprio quando in Liguria sta per arrivare il rigassificatore: l’ennesima prova di una scarsa capacità di inserire i progetti dentro una visione coordinata in cui valutare debolezze e punti di forza di ogni scelta, per ottenere risultati il più funzionali possibili per la Regione e i suoi abitanti. Questa Giunta sembra aver abdicato a una reale riflessione sui modelli da applicare concretamente per consentire uno sviluppo sostenibile, giusto e inclusivo alla nostra Regione, preferendo azioni spezzettate permeate di un centralismo diffuso rispetto al protagonismo dei territori. Un programma tutto fondato sulla base degli interessi e le convenienze politiche del momento".
“Nota dolente è quella della Sanità - aggiunge il capogruppo PD - la Corte dei conti ha chiaramente bocciato la Regione Liguria sia per il piano di rientro delle Liste d’attesa sia per la spesa per la mobilità passiva di chi si cura fuori regione. Ma nessun intervento sostanziale è stato previsto. L’equilibrio di bilancio della Sanità ligure è nettamente peggiorato con la necessità di un intervento di riduzione del disavanzo di 65milioni di euro con l’utilizzo di 35 milioni di euro tolti ai servizi sanitari. Un buco di bilancio che inevitabilmente ricade sui servizi del sistema sanitario regionale caricato dagli oltre 52milioni di euro per la mobilità passiva e del sostanziale fallimento del Piano Restart Liguria per il recupero delle prestazioni sanitarie e dei ricoveri. Nonostante questo, la Giunta sta presentando il Piano socio sanitario con tre anni di ritardo”.
“Di fronte a un bilancio che continua a congelare la programmazione, ci saremmo aspettati una manovra di assestamento in grado di intervenire su alcuni elementi critici della fase economica della nostra Regione, definendo alcune priorità di azione. A partire dal clima, dalle misure per gli agricoltori, dalle iniziative sulla siccità, alle misure per il dissesto del territorio e contro il cambiamento climatico: le immagini degli ultimi giorni rendono ancora più evidente l’andamento esponenziale della crisi climatica, che in un contesto come il nostro, merita interventi di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici molto più consistenti di quelli attuali: un vero e proprio “Patto per il clima”, completamente assente. La conferma di un assestamento caratterizzato da azioni frammentate e scelte in emergenza”, conclude Garibaldi.
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