Regione Liguria finanzia per la terza volta il bando "Abilità al plurale"

di Simone Galdi

Bando Regione per inserimento socio-lavorativo, Ferro e Scajola: "Nuovo stanziamento 4,5 mln"

«Con un nuovo stanziamento di 4,5 milioni Regione Liguria porta a 19,5 milioni il finanziamento complessivo di 'Abilità al Plurale 3', il bando regionale per l'inserimento socio-lavorativo di persone a rischio di marginalizzazione sociale, e soddisfa tutte le candidature ammissibili presentate». Lo hanno annunciato stamane a Genova gli assessori regionali alla Formazione Simona Ferro e alla Programmazione FSE Marco Scajola.     


Come si articola il progetto - Il bando, finanziato con risorse del Fondo Sociale Europeo 2021-2027, prevede l'attuazione di 35 progetti integrati, ripartiti fra le diverse province liguri (21 a Genova, 7 a Imperia, 5 a Savona, 2 alla Spezia) e mirati ad agevolare la creazione di nuova occupazione per 2.021 persone in situazione di svantaggio, prevenendo fenomeni di devianza e favorendo la riduzione del mismatch tra domanda ed offerta di lavoro. Nel dettaglio, l'iniziativa si rivolge a persone con disabilità, donne vittime di violenza, detenuti ed ex detenuti, migranti, richiedenti asilo e appartenenti a minoranze etniche, soggetti con dipendenze, senza fissa dimora o inquadrabili nei fenomeni di nuova povertà.     


Contributo concreto - «Un provvedimento davvero significativo che si rivolge alle fasce più deboli e disagiate - aggiungono -. Tra le priorità di questa amministrazione regionale abbiamo inserito quella di non lasciare nessuno indietro e l'ulteriore finanziamento di Abilità al Plurale 3 lo dimostra ancora una volta. Siamo convinti di poter dare un contributo concreto a tante persone, oltre duemila quelle stimate, che vivono o hanno vissuto difficoltà ad acquisire competenze tali che consentano loro di avere nuove possibilità di inserimento lavorativo e sociale».


I settori coinvolti - I soggetti attuatori dei progetti sono 194, inseriti in partenariati che comprendono organismi formativi accreditati, enti del terzo settore, imprese e pubbliche amministrazioni. I progetti prevedono corsi di formazione professionale ed altri interventi di politica attiva del lavoro: dalle borse lavoro ai tirocini extracurriculari, dai bonus assunzionali ai servizi di presa in carico dei destinatari. I settori coinvolti spaziano dalla ristorazione alla manutenzione del verde e del paesaggio, dall'agricoltura al turismo e alle attività ricettive, dall'artigianato locale all'edilizia, ma non mancano progettualità in ambito portuale, della logistica e dell'amministrazione.

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