Regione, lunedì vertice del centrodestra: ecco i possibili assessori
di Matteo Cantile
Lunedì Bucci incontra gli alleati per definire la squadra di governo: tra obiettivi, incarichi e discussioni aperte, si avvicina la formazione della Giunta
Lunedì alle 15: è questo il primo appuntamento cruciale per la definizione della Giunta regionale di Marco Bucci. Il neo presidente ha infatti convocato i leader dei partiti del centrodestra per discutere tutti i nomi della nuova squadra di Governo: attorno al tavolo si siederanno, con Bucci, il coordinatore di Fratelli d'Italia Matteo Rosso, il segretario della Lega Edoardo Rixi e, per Forza Italia, il presidente della Regione Piemonte e vice di Antonio Tajani, Alberto Cirio.
La distribuzione delle cariche – Il primo punto all'ordine del giorno sarà il numero di assessorati da assegnare a ciascuna forza politica, da distribuire anche in base ai risultati elettorali. La prima forza della coalizione è, per un'incollatura, quella di Marco Bucci: le sue due liste civiche (Vince Liguria e Orgoglio Liguria) hanno totalizzato il 15,16% dei consensi (9,46 e 5,70 rispettivamente) e possono contare su un totale di sei consiglieri. A seguire Fratelli d'Italia che ha raccolto il 15,08% dei voti e porta in via Fieschi cinque consiglieri. Poi Lega e Forza Italia, vicinissime nel consenso (8,47 e 7,97%) e appaiate nel numero dei consiglieri eletti, tre a testa. Nessun consigliere è andato alle altre due forze della coalizione, Udc e Alternativa Popolare. Considerando che gli assessori saranno sette, i diversi partiti puntano a ottenere il massimo: Fratelli d'Italia ne vorrebbe tre (o in subordine due assessori e il presidente del Consiglio regionale), Forza Italia e Lega ne vorrebbero due. In realtà nessuno di loro può ambire a tanto, perché nel computo vanno inseriti anche gli assessori (almeno due, più il presidente) che sono in quota al presidente Bucci.
La quota di Bucci – L'ipotesi più plausibile è che Marco Bucci voglia disporre di due assessori a cui aggiungere sé stesso nella carica di Presidente, per un totale di tre posti. Voci di corridoio dicono che vorrebbe avocare a sé la scelta dell'assessore alla Cultura, tanto sbandierato in campagna elettorale. Ma il settore veramente decisivo della nuova Giunta regionale è quello della Sanità: se sarà Bucci a scegliere personalmente il nome del nuovo assessore potrebbe spuntarla Enrico Castanini, direttore generale di Liguria Digitale, molto apprezzato dall'ex Sindaco. Ma non mancano le alternative. C'è poi l'affaire Giampedrone: l'ex assessore alla Protezione civile è stato clamorosamente escluso dal Consiglio regionale (LEGGI QUI) e spera di poter essere ripescato con un posto in Giunta: Bucci sarebbe favorevole a questa ipotesi ma restano diversi i nodi da sciogliere e non è detto che Giampedrone non possa essere ricompensato in qualche altro modo (del resto ci sono molti ruoli prestigiosi anche al di fuori della Giunta). Resterebbe il problema della rappresentanza territoriale: senza Giampedrone, ed essendo poco verosimile un coinvolgimento di altre personalità, la provincia della Spezia, la seconda della Regione, resterebbe senza un assessore.
La quota Fratelli d'Italia – Il partito di Giorgia Meloni vuole far pesare il suo ruolo da primattore nella coalizione vittoriosa e vorrebbe almeno due assessori più il presidente del Consiglio regionale: per quest'ultimo incarico il nome in pole-position è quello di Stefano Balleari, il primo degli eletti del partito e con un importante credito da esigere per essersi profondamente speso anche nella campagna elettorale per le elezioni Europee. Per quanto riguarda gli assessori i nomi che stanno circolando sono soprattutto due: quello di Simona Ferro, assessore uscente e donna più votata del centrodestra, e quello del Sanremese Luca Lombardi, una new entry in Regione. L'ingresso di Lombardi in Giunta libererebbe il posto a Veronica Russo, consigliera uscente molto stimata nel partito che risulta la prima dei non eletti. Resta sullo sfondo, però, l'ipotesi (non così probabile, per la verità) che Fratelli d'Italia voglia intestarsi l'assessorato alla Sanità: se così fosse uno dei due nomi sopracitati sarebbe depennato per fare posto a Massimo Nicolò, medico oculista, che sarebbe un tecnico con ovvia colorazione politica.
La quota Lega – Anche Edoardo Rixi si siederà al tavolo per chiedere due assessorati: tra i papabili non risulterebbe Alessandro Piana, ex vicepresidente di Regione e rieletto consigliere. Più probabile, invece, il ritorno in piazza De Ferrari di Alessio Piana, assessore uscente allo Sviluppo economico (aveva sostituito in corsa Andrea Benveduti). Il secondo nome in ballo è quello della savonese Sara Foscolo, già deputata nella XVIII legislatura. La Foscolo ha almeno due buoni motivi per sperare: è donna (il che non guasta in un'ottica di equilibrio di genere) e proviene dalla provincia di Savona che nella scorsa legislatura non ha avuto assessorati. In realtà dal mondo leghista esce anche un'altra ipotesi, quella dell'attuale sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro ma, al momento, non ci sono significativi riscontri.
La quota Forza Italia – Anche Alberto Cirio chiederà a Marco Bucci due assessorati. Il primo nome in lista è quello di Marco Scajola, il più votato tra tutti i candidati del centrodestra (ha messo insieme 6.308 preferenze) e assessore uscente: per lui gli azzurri vorrebbero la vicepresidenza. Il secondo candidato è Carlo Bagnasco, eletto nel collegio di Genova e coordinatore regionale: il suo ingresso consentirebbe al primo dei non eletti, Claudio Muzio, di rientrare in consiglio. Cirio si spenderà molto per lui, è consigliere uscente ed è molto amato e considerato dal partito.
Il nodo delle dimissioni – Marco Bucci è stato chiaro (come lo era stato Toti prima di lui): chi fa l'assessore deve dimettersi da consigliere. Questo automatismo non piace a nessuno e c'è chi ricorda che ci sono regioni, per esempio il Piemonte, che prevedono che i consiglieri nominati assessori di dimettano ma, qualora siano estromessi dalla Giunta nel corso della legislatura, rientrino sul loro seggio. In Liguria non è previsto niente del genere e, anche in considerazione della fama di duro che precede Bucci, sono in molti ad ammettere, a microfoni spenti, di non volersi dimettere. La questione, però, sembra non negoziabile e Bucci farà valere senza nessun tentennamento la propria volontà.
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