Rigassificatore, 500 firme per dire no al progetto raccolte nelle scuole savonesi e inviate in Regione
di Gaia Cifone
Lettera aperta da parte di docenti e personale ATA della provincia di Savona al presidente Giovanni Toti
Il tutto è nato da un'azione spontanea da parte di una scuola savonese e poi diffusasi in vari istituti della città tra elementari, medie e superiori coinvolgendo diversi insegnati e professori.
Un documento unico, che in una decina di giorni, ha raccolto quasi 500 firme (con nomi e cognomi) per dire no all'impianto del rigassificatore che dovrebbe essere installato, a partire dal 2026, al 2.9 km dalla costa savonese e a 4km da quella di Vado Ligure.
E così il mondo della scuola si unisce a gran voce per contestare il progetto di Snam con un documento che sarà inviato al presidente di Regione Liguria e commissario Giovanni Toti.
Una raccolta firme che è partita in sornione e senza troppe pretese ma che poi, in poco meno di 10 giorni, è decollata raccogliendo 473 adesioni.
I temi? La difesa del territorio, dell'aerea marina protetta di Bergeggi, dell'economia, del turismo ma questo documento ha un duplice significato rimarcare e sottolineare che anche la scuola pubblica ha diritto e libertà di opinione.
Il riferimento è chiaro e riguarda la vicenda della preside, Angela Cascio, dell'Istituto comprensivo di Quiliano che Telenord aveva raccontato nel mese di settembre (https://telenord.it/rigassificatore-la-battaglia-della-professoressa-stoppata-dal-ministro-valditara-61043). L'istituto era stato il primo a schierarsi pubblicamente e in seguito il presidente Toti, dopo un duro attacco, aveva chiamato in causa il ministro dell'Istruzione Giovanni Valditara. Con questo documento i firmatari si sono schierati al fianco della preside, in sua difesa e in difesa della libertà di opinione: "Manifestiamo la nostra solidarieta alla dirigente e ai docenti dell’IC di Quiliano per la dura
reazione subita da parte della Regione. Non possiamo che unire la nostra voce a quella di chi ritiene preoccupanti i segnali di messa in discussionedella liberta di espressione dei docenti."
Nella nota si legge anche: "L'ancoraggio per 17 anni di una nave rigassificatrice nella rada di Vado e Savona, con installazione di tubazioni tra la costa e l'entroterra a prezzo di probabili espropri di centinaia di terreni, ci appare un'iniziativa calata dall'alto per motivi politici, senza tenere nella dovuta considerazione la contrarietà emersa nell'opinione pubblica ne i dubbi di tecnici, scienziati e rappresentanze locali.
Esprimiamo inoltre le nostre perplessita sull’utilizzo offshore di una nave rigassificatrice con cisterne a membrana e sistema di riscaldamento a circuito aperto.
Siamo preoccupati per il possibile impatto del progetto sull'ecosistema marino e terrestre, sulla sicurezza sanitaria e sullo stesso tessuto economico di un territorio troppo a lungo caratterizzato da un modello nocivo e impattante di industrializzazione.
In qualità di cittadini consapevoli e pensanti siamo infatti convinti della ineludibile necessita di
coniugare lo sviluppo con la sostenibilita sociale e ambientale, come indicato nell'Agenda 2030".
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