Rigassificatore, duello a Savona Toti: "Opera necessaria". Russo: "Inascoltati i territori"

di Gaia Cifone

"L'impianto alla Spezia non ha nuociuto a turismo e ambiente", “Assurdo che la nostra città sia fuori dalla conferenza dei servizi"

Il sindaco di Savona Marco Russo, tra i partecipanti al confronto con il presidente della Regione Giovanni Toti in provincia a Savona, non usa mezzi termini nei confronti del presidente della Regione: "Sono profondamente deluso, più esterrefatto che deluso, c'è una distanza siderale tra quello che si discute e tra quello che è venuto a dirci. Non c’è nemmeno volontà di capire cosa stia succedendo".

 

Per parte sua, Toti ribadisce:  “La richiesta di mettere qui il rigassificatore non è mia e neppure della mia giunta  ma è una decisone del Governo. Condivido questa scelta, non mi sottraggo perché non si può essere il primo hub portuale del paese e non accettare le difficoltà di portare avanti la crescita industriale dell'Italia in un momento  così delicato dell’economia del Paese. Inoltre la Liguria sta crescendo più di quanto cresca il Paese, ha un'economia che fornisce servizi di ogni tipo. Un'altra eventuale crisi economica ci metterebbe in ginocchio, le aziende chiuderebbero e ci sarebbero perdite di posti di lavoro".
 

Russo qualifica l'intervento di Toti come una "predica un po’ astratta e paternalista che non tocca minimamente gli argomenti che abbiamo sviluppato in queste settimane" e stigmatizza quel che per il primo cittadino savonese è un "rifiuto di leale collaborazione ma non supplice alla richiesta che il consiglio comunale di Savona le aveva rivolto. Lei disprezza le autorità locali come se noi non fossimo all’altezza del confronto".
 

Il sindaco ha citato l'"Ampia mobilitazione della popolazione perché non c’era risposta alla loro preoccupazioni", sostenendo che Toti l'avrebbe "liquidata in maniera sprezzante con giudizi taglienti. Molti comuni si sono espressi all’unanimità in una certa direzione perché sono portatori di una progettualità territorio. Questa riunione sembra una scenografia e non un vero confronto. Noi comuni abbiamo fatto una riunione per discutere senza preconcetti e non ci siamo chiusi a difesa del nostro orticello, ed è intollerabile sentirselo dire. Non siamo improvvisati non possiamo essere trattati così".

 

"Sono tre i punti su cui noi abbiamo discusso insieme: innanzitutto, tutti i pareri che abbiamo acquisito evidenziano numerose criticità al progetto e molti aspetti non valutati. Si è poi accertato che non vi sono ragioni tecniche che giustifichino lo spostamento da Piombino a Savona. L'impianto è già a Piombino, il fabbisogno lo soddisfa, perché cambiarlo? La ragione di spostamento è sicuramente politica. Questo progetto non è emergenziale ma a medio lungo periodo. Infine sono molti i dubbi di compatibilità - sottolinea - con il nostro progetto di sviluppo economico".

 

"Ci deve essere - conclude Russo - una discussione autentica. Noi sono due mesi che lavoriamo su questo tema con serietà. Il territorio è compatto ed estremamente preoccupato".

 

Ma Toti difende la scelta del governo: “E' un'opera strategica per tutta l'Italia, si può migliorare certamente il progetto e possiamo parlarne sempre ma non ci si può rinunciare, non ne ho la facoltà. Se le navi fossero così inquinanti il nostro mare non sarebbe così bello e non avrebbe tutte queste Bandiere Blu che riceve ogni anno. E non sarebbe nemmeno cosi attrattivo, questa è la prova che il nostro turismo è sempre in crescita e il rigassificatore non lo impedirà. L’impianto che c’è a La Spezia non ha impedito alle Cinque Terre o ad altri posti di diventare famosi e attrattivi”.