Rigassificatore, il ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin da Genova: "Una soluzione di passaggio, sì al dialogo con territori, iter appena iniziato"

di Gaia Cifone

Così il ministro a margine di un convegno sulla sicurezza energetica del Paese promosso da Confprofessioni Liguria

"A seguito del conflitto ucraino è cambiato il mondo e di conseguenza c'è la necessità di diversificare gli approvvigionamenti energetici, il tutto seguendo la scelta di decarbonizzare e quindi raggiungere la neutralità nel 2050 e almeno ribaltare l'attuale rapporto tra energie fossili e rinnovabili nel 2030. Attualmente consumiamo due terzi di fossili e un terzo di rinnovabili, il passaggio sarà da prima eliminare il carbone, poi il petrolio, con il gas come strumento di accompagnamento che deve scendere fino al 2050". Così il ministro dell' Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin a un convegno sulla sicurezza energetica del Paese promosso da Confprofessioni Liguria a Genova interviene sul progetto del rigassificatore di Vado Ligure (Savona). "L'iter del progetto del rigassificatore di Vado Ligure è appena partito, so che c'è un dibattito aperto, c'è la disponibilità della Regione ma anche del Ministero a verificare con i territori quelle che sono le varie situazioni - ribadisce il ministro -. I prossimi passaggi sono in gran parte 'burocratici', ma certamente anche politici e istituzionali, che riguardano i rapporti con i Comuni, la città di Savona e il ruolo che la Regione vuole svolgere rispetto alle infrastrutture che sono da costruire". "Il gas è lo strumento di accompagnamento verso la neutralità energetica - sottolinea -, l'Italia attualmente produce due terzi dell'energia con i fossili, dobbiamo ancora eliminare il carbone e il petrolio, quindi è un percorso di passaggio. Il nostro Paese consuma oltre 300 terawattora all'anno e se vogliamo utilizzare la luce in qualche modo dobbiamo avere l'energia elettrica, una parte la importiamo dal nucleare francese".