Rigassificatore, Toti risponde su Facebook ai cittadini: "Basta aver paura del progresso"
di Redazione
Il presidente della Regione in un video sui social: "Ci saranno valutazioni approfondite, ma non ci sono rischi per esplosioni e inquinamento"
"Smettiamola di avere paura del progesso: se è facile dire No a quello che non conosciamo, domani quel No potrebbe trasformarsi in posti di lavoro in meno o in una bolletta che non riuscite a pagare". È l'appello lanciato dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, commissario straordinario per il rigassificatore di Vado, ai cittadini nel corso di una diretta Facebook.
Il governatore ha voluto così rispondere alle domande che gli sono state poste sui social. Così ha rispiegato l'iter che dovrebbe portare nel 2026 al trasferimento da Piombino (Livorno) a Vado Ligure (Savona) della nave rigassificatrice Golar Tundra che renterà in mare a 4 km dalla costa di Vado e 2,9 da quella di Savona per 17 ani. Toti ha ricordato che il progetto illustrato è ancora alle fasi preliminari, potrebbe essere modificato e in ogni caso sarà valutato non dai politici ma da tecnici ed enti preposti: "È un lungo percorso che richiederà una Valutazione d'impatto ambientale e una conferenza dei servizi con 53 enti pubblici". Poi, fogli alla mano, ha risposto alle domande più comuni. Sulle possibili aree di interdizione intorno alla nave: "Questa è una valutazione che spetta alla Capitaneria di Porto, che si esprimerà anche sulla distanza dalla costa".
Sul rischio di esplosione: "Il raggio sarebbe di circa 400 metri, quindi non raggiungerebbe la costa". Sull'impatto visivo: "In quello spazio di mare già oggi stazionano circa 200 navi l'anno per 12-24 ore, lunghe dai 150 ai 400 metri. Trasportano prodotti chimici, rinfuse liquide o petrolio. Tutti i giorni arrivano navi con combustibili molto più pericolosi del Gnl".
Sulle possibili ripercussioni su flora e fauna: "Non esistono rischi, ma ce lo dirà la Via. Il mare non sarà 'inondato' di cloro. Non ci saranno danni al turismo, gli immobili non si svaluteranno e non ci sarà nessuno sfratto nelle zone dove passeranno i tubi". Sulla scelta di puntare su un rigassificatore anziché energie rinnovabili: "Il gas sarà necessario ancora per decine di anni in questo Paese nonostante l'aumento delle energie rinnovabili. Nel 2023 consumeremo ancora 50 miliardi di gas. Quest'inverno le bollette potrebbe tornare a crescere: i rigassificatori consentono al Paese di avere una autonomia energetica e gas nelle case a un prezzo accettabile".
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