Ristoratori commercianti o artigiani? Cna: "Va cambiata la normativa"
di Gilberto Volpara
Forte discussione dopo l'intervento di Cino Negri a Telenord
Il dibattito è aperto. Le dichiarazioni di Felice Negri, presidente di Confartigianato Genova, ai microfoni di Telenord non sono passate sotto silenzio:
Riferimento di quell’affondo, dunque, l’opportunità che i ristoratori siano considerati artigiani e non commercianti. Secondo Negri, un fatto naturale per la loro attitudine a cambiare la materia grazie al lavoro delle mani, ma una modifica che sarebbe osteggiata da alcune associazioni di categoria.
Di mezzo, probabilmente, equilibri associativi, oggi, difficili da ribaltare. In prospettiva, pure, fette di potere, derivanti dalla sottoscrizione delle tessere di ogni singola realtà interna alla Camera di Commercio, che potrebbero ribaltare i rapporti di forza nella casa delle imprese.
Se un riferimento per eccellenza dell’ente camerale genovese, come il segretario generale Maurizio Caviglia, già in Confcommercio, fa capire ad ampie lettere di mantenersi lontano dalle polemiche e di rivolgere il proprio impegno allo spegnimento di eventuali conflitti piuttosto che alla loro propagazione, sulla questione interviene il vice presidente.
E’ Massimo Giacchetta, peraltro, numero uno di Cna, ossia, insieme a Confartigianato, una delle associazioni più corpose per gli artigiani: “Quanto detto a Telenord da Cino Negri appartiene soltanto al vero. La nostra organizzazione ha avviato quel percorso da tempo, inglobando una ristorazione di grande qualità e puntando su una logica di filiera del prodotto che arriva in tavola”.
La declinazione giunge da Barbara Banchero, segretario Cna Genova: “Il tema è nazionale e andrebbe rivista, in fretta, la normativa. A prescindere dalla decisione dei singoli titolari relativamente al tesseramento associativo, chi guida un ristorante è costretto ad adottare il contratto del commercio perché i confini della legge non sono chiari e, nonostante la nostra convinzione come sindacato nazionale, al momento, scelte differenti potrebbero essere contestate dall’Ispettorato del Lavoro”.
In sostanza, Banchero fa intuire che servirebbe una determinazione parlamentare fino a oggi venuta meno. Ma a Genova chi ha, già, la tessera da artigiani? “Rientrano nella categoria, nomi di qualità come Teresa a Pegli o l’Acciughetta nel cuore del capoluogo” aggiunge Banchero.
Giorgia Losi è la titolare di quest’ultima realtà: “Io ho la tessera Cna e, anche, quella Confesercenti. Solo chi sta in un locale tutto il giorno può capire, davvero, la necessità di un contratto ad hoc per il nostro mondo che, tuttora, non esiste. Non possiamo essere equiparati a un negozio quando sfilettiamo pesce da mattino a sera rendendolo una ricetta che crea emozione al cliente dopo ore di lavorazione. Una modifica intelligente dovrebbe consentire più sgravi utili a premiare maggiormente i nostri dipendenti, magari, riscrivendo le carriere. Banalmente, noi abbiamo più di 18 collaboratori. Diventa difficile fare i cedolini delle paghe perché il mestiere impone giornate different. Alcune volte fai qualche ora, altre non riesci a stare dentro le canoniche otto. La verità è che nessuno vuole occuparsene quando, invece, il settore rappresenta una solida gamba dell’economia nazionale”.
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