Salone Nautico, il ministro Lollobrigida: “Bisogna investire di più sui porti e le marinerie per aumentare l’occupazione"

di Redazione

Il ministro dell'Agricoltura: " Il settore nautico un fiore all’occhiello dell’Italia, ma gli altri Paesi del Mediterraneo sono in crescita"

Da oggi al 26 settembre si terrà la 63esima edizione del Salone Nautico a Genova. Tra i politici presenti all’inaugurazione compare anche Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, che interviene elogiando la città e l’importanza del settore marittimo in Italia. “Genova è diventata il cuore pulsante dei mari da quando Cristoforo Colombo salpò alla volta dell’America, aprendo nuove e importanti rotte commerciali. E oggi il Salone Nautico dimostra che, come città, ha ancora molto da dimostrare ed insegnare.”

Il capoluogo ligure è il primo porto d’Italia e centro nevralgico del commercio marittimo italiano, che, ad oggi, fattura oltre 7 miliardi di euro l’anno, con una crescita percentuale costante pari a due cifre. “Il successo di questo settore- spiega il ministro dell’Agricoltura- deve insegnarci a lavorare come un vero equipaggio, sostenendoci a vicenda e collaborando verso nuovi obiettivi.”

Passando poi al tema dell’occupazione nel settore marittimo, Lollobrigida si sofferma sulla questione del sostegno alle imprese e del reddito di cittadinanza, sottolineando: “è necessario aiutare di più deboli ma le ricette fasulle basate sul fare debito per prendersi carico dei cittadini disoccupati sono fallimentari: occorre, invece, investire sul lavoro e sull’occupazione, partendo, ad esempio, dai cantieri e dalla logistica portuale”.

In Europa, l’Italia è tra i Paesi chiave per l’esportazione di alimenti e materie prime nel Mediterraneo ma, a differenza di altri territori, la crescita percentuale del numero di imbarcazioni commerciali continua a subire diminuzioni. “Dobbiamo far crescere i nostri porti commerciali e turistici, altrimenti gli avversari dell’Adriatico ci supereranno. Le nostre marinerie hanno perso il 40% delle imbarcazioni presenti in mare, il numero di pescherecci cala e le banchine si desertificano. Siamo una forza marina, come ci insegna Genova, per cui dobbiamo imparare a sfruttare al meglio il nostro mare e tornare a crescere uniti”.