Sampdoria, Barnaba "incassa" l'accordo con Sace e rimane in pole position per l'acquisto del club
di Maurizio Michieli
Passi avanti anche con i "piccoli" creditori, ma c'è da sciogliere il nodo Ferrero. Radrizzani outsider, se rilancia con una proposta più "robusta"
Venerdì alle 15, presso la sede di Corte Lambruschini, è prevista in prima convocazione l'assemblea degli azionisti della Sampdoria, che quasi certamente però slitterà alla data di lunedì 29 maggio, in seconda convocazione, quando per il futuro della società blucerchiata scatterà davvero l'ora del dentro o fuori: trimestrale degli stipendi ai calciatori, rata Irpef e iscrizione al campionato di serie B incombono e sono scadenze che non si possono fallire, altrimenti a fallire sarebbe la Samp, non solo un club e una squadra di calcio ma un patrimonio di passione indelebile, come testimoniano i circa 2.000 tifosi presenti sugli spalti di San Siro durante la goffa partita con il Milan, l'ennesima di una stagione disgraziata e culminata con la retrocessione.
La prepotente e mediaticamente impattante entrata in scena di Andrea Radrizzani, persona perbene, volenterosa e attiva, che ha presentato la sua proposta all'Esperto avvocato Bissocoli e al Cda della Sampdoria, non ha più di tanto rivoltato le carte sul tavolo delle trattative. L'operazione Radrizzani, sostenuta da Gestio Capital di Matteo Manfredi, appare infatti certamente "genuina" ma lacunosa sotto due aspetti: 1) i tempi piuttosto stretti per trovare la quadratura di un cerchio complicatissimo; 2) la mancanza di una parte consistente del finanziamento, quei 35 milioni che nelle intenzioni del patron del Leeds dovrebbero essere garantiti dall'ex proprietario Edoardo Garrone, a sua volta tuttavia già vincolato dagli impegni (scritti) assunti con Alessandro Barnaba, individuato come partner privilegiato e principale di questa operazione di salvataggio in extremis della Sampdoria in virtù della potenza economica e della consolidata esperienza maturata con il Lille: basti pensare che Maignan, Leao e Osimhen hanno come minimo comune denominatore la gestione Barnaba.
E proprio dal fondatore di Merlyn Partners nelle ultime ore si è registrato lo scatto in avanti più significativo, ovvero l'accordo con Sace (società per azioni controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze, specializzata nel settore assicurativo-finanziario), il soggetto garante della maggior parte del debito della Sampdoria nelle mani di Banca Sistema e Banca Macquarie. Un accordo talmente importante e favorevole da far sì che alla conclusione della ristrutturazione del debito la società blucerchiata risulterebbe una di quelle con il bilancio migliore nel panorama calcistico nazionale. Potrebbe sembrare un paradosso, ma vista la situazione complessiva del calcio italiano non lo è.
Progressi si sono verificati anche nella rimodulazione del debito con i creditori operativi, che entro domani dovranno far pervenire al Cda della Sampdoria la loro adesione o meno al piano ricevuto. I "tagli" proposti, come rivelato da Telenord (https://telenord.it/sampdoria-ecco-la-lettera-ai-creditori-sulla-ristrutturazione-del-debito-offerto-tra-il-35-e-il-45-del-dovuto-risposte-entro-mercoledi-56931), si attestano tra il 35 e il 45% del debito accumulato. In tal senso, di fronte alla comprensibile e legittima recrudescenza di qualche debitore ci si attende un "ammorbidimento" da parte di Barnaba, che potrebbe venire ulteriormente incontro ai creditori aumentando la quota loro spettante, oltre a garantire la prosecuzione dei contratti di collaborazione con la Samp negli anni a seguire (almeno sino al 2026). La differenza non sarebbe amplissima e risulterebbe alla portata dell'investimento ipotizzato da Merlyn Partners per il salvataggio e il rilancio della Sampdoria.
Ristrutturato il debito con le banche in sinergia con Sace e portata a casa l'intesa con i creditori operativi (serve un accordo per il 60% del debito complessivo affinché questo possa avere efficacia anche per il restante 40% dei recalcitranti), l'ultimo passo per il piano Barnaba sarebbe quello di trovare possibilmente un accordo anche con l'azionista di maggioranza, Massimo Ferrero. Al di là del fatto che il peso del Trust Rosan sarebbe sceso da 33,5 a 25 milioni, qualche piccolo spiraglio si sta aprendo anche in questa direzione. Fermo restando che nessuno, neanche Radrizzani, intende indennizzare completamente Ferrero per acquisire una squadra in serie B, con un parco giocatori svalutato e un debito significativo per quanto rimodulato nell'entità e nella durata. L'alternativa sarebbe aprire un contenzioso con il proprietario della Samp, presentando un pacchetto al Tribunale per l'omologa: strada giuridicamente praticabile ma rischiosa. E' l'estrema ratio, insomma.
Rimangono pochi giorni, verrebbe da scrivere poche ore per comporre un puzzle che nel corso degli anni è diventato quasi un rebus, per non dire un enigma. Ma la pazienza del Cda da una parte, la volontà delle istituzioni dall'altra di "proteggere" un bene cittadino e la determinazione di Alessandro Barnaba di diventare il proprietario della Sampdoria potrebbero condurre al miracolo. Sempre che a compierlo non sia Andrea Radrizzani con una proposta al rush finale molto più robusta di quella presentata nei giorni scorsi. Nelle ultime ore la cordata del proprietario del Leeds, visto il ritardo, ha preso in considerazione anche l'ipotesi di tentare la strada di un'alleanza con Barnaba, il quale tuttavia godendo già dell'appoggio di Edoardo Garrone non sembra avere bisogno di cambiare strategia.
In ogni caso il prossimo corteo dei tifosi, il primo sarà venerdì dalle 18,30 sotto Corte Lambruschini e sarà diretto allo stadio per l'ultima partita casalinga con il Sassuolo, potrebbe assumere il sapore della ripartenza all'insegna di un rinnovato entusiasmo. Potrebbe. Bisogna dare la spallata decisiva e finale al condizionale. E non è poco.
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