Sampdoria, c'è l'offerta non vincolante di Radrizzani. Ma Barnaba è in vantaggio
di Redazione
Prosegue la trattativa con i creditori per raggiungere l'accordo utile alla salvezza del club
di Maurizio Michieli e Stefano Rissetto
Il futuro della Sampdoria è vincolato a una serie di variabili, dopo l'ingresso in scena - quasi in extremis - di Andrea Radrizzani. L'offerta - al momento non vincolante - del patron del Leeds United, più che contrapporsi, sembra suscettibile di intersecarsi con quella di Alessandro Barnaba, da tempo al lavoro con un programma di rilancio economico e tecnico imperniato su una scalata dall'interno che escluderebbe ogni negoziato con Ferrero.
Dall'entourage dell'imprenditore milanese, in uscita dal Leeds, filtra disponibilità a stringere accordi tattici con Barnaba e con lo stesso Garrone; quest'ultimo però ha da tempo siglato un patto esclusivo con Barnaba, la cui proposta egli ritiene l'unica possibile per la salvezza del club. Toccherebbe quindi al finanziere romano, e non all'ex presidente, scegliere se e come ridefinire la configurazione societaria.
In ogni caso, la presenza certificata di due offerte oggi concorrenti allontana gli scenari più cupi, segno che il piano di ristrutturazione elaborato da esperto e CdA ha fatto ridiventare appetibile, quindi contendibile, la Sampdoria. Il 26 maggio, più probabilmente il 29, Barnaba presenterà formalmente la sua proposta vincolante in assemblea, mentre Radrizzani potrebbe scegliere un percorso differente.
Quanto alla valutazione delle offerte, questa dovrà tenere conto di diversi aspetti il più possibili oggettivi quali la consistenza patrimoniale, la disponibilità di cassa immediata per far fronte alle esigenze della società per almeno la prima stagione e, ovviamente, il miglior trattamento dei creditori.
Intanto la trattativa per la rinegoziazione del debito prosegue, non senza asprezze tipiche di uno scenario dove nel tempo non sono mancate da più parti superficialità se non malizia. In vista delle imminenti scadenze, un abbassamento dei toni per senso di responsabilità giova innanzitutto alle sorti della Sampdoria, non meno che agli stessi creditori intenzionati a recuperare quanto più possibile dei diritti maturati in buona fede. Non si tratta di dividere torti e ragioni, colpevoli e vittime, quanto di ottenere l'obiettivo della salvezza del club. Non scontato, ma neppure lontanissimo e veramente a beneficio di tutti.
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