Ferrero compie 70 anni: "Vorrei la Coppa Italia. Mercato? La Sampdoria non è un discount"
di Alessandro Bacci
"Mi sento sempre un ragazzo, sono sampdoriano come chi lo è dalla nascita. Qualche tifoso mi accusa di prendere un milione di stipendio..."
Massimo Ferrero compie 70 anni e con lui festeggia anche il figlio Rocco (8 anni oggi). Il presidente dopo le parole che hanno fatto infuriare i tifosi riguardanti la proposta di offrire Damsgaard alla Roma, ha rilasciato una nuova intervista a Il Secolo XIX. " Se mi sento 70 anni? Ma che scherzate?! Me ne sento venti, quando intorno mi dicono che ne compio settanta mi tocco per sentire se ci sono. Realmente mi sembra una barzelletta, non è la mia vera età. Quando avevo 19 anni avevo due figlie piccole, oggi ne ho settanta e ho sempre due figli piccoli. Vuol dire che sono sempre ventenne, fare figli ti aiuta a restare ragazzo. Ecco perché vorrei che i tifosi mi perdonassero un po' quando faccio diciamo il ragazzo. Anzi, quando lo facevo perché dovete darmi atto che mi sono molto frenato per quanto quelle prime uscite in tv che tanti mi contestano erano in assoluta buonafede".
Quale regalo si farà? "Dico la verità e anche qui vorrei non essere equivocato: mi piacerebbe tanto vincere la Coppa Italia, che è l'unica competizione per cui possiamo davvero competere tutti, grandi e piccole. Gli altri traguardi sono solo per le big, inutile raccontarci favole, quindi perché non provarci? Sarebbe anche ora che ritoccasse a noi come Sampdoria che in questa competizione abbiamo sempre dato il meglio".
È sempre romanista?"Che discorsi, sono nato e cresciuto a Roma ma non immaginate quanto sarei fiero e orgoglioso di battere magari la Roma in finale di Coppa all'Olimpico. La Samp l'ha già fatto quando le ha scucito lo scudetto, perché non sognare di rifarlo. Io ai sogni non ho mai rinunciato e non ci rinuncio certo ora alla mia età. E comunque la risposta è no, ormai sono sampdoriano come chi è sampdoriano dalla nascita".
Il regalo per la Samp? "Quello di non vendere, a meno di offerte irrinunciabili. Non vendere l'ossatura centrale della squadra intendo, ovviamente qualche esubero va venduto perché tutti non ci possono stare. Non ha neppure senso tenere una rosa di mille giocatori che sanno di non giocare mai. Il calcio è uno sfizio per ricchi, qualche tifoso mi accusa di prendere un milione di stipendio dalla Samp ma andate a vedere in questi sette anni quante volte li ho presi davvero e quante tasse ci ho pagato sopra. Tenete anche conto che la Samp è diventata la mia vita h24, da una società di calcio non puoi staccare neppure mezza giornata. Non ci sono solo i calciatori ma il centro sportivo, lo stadio, i rapporti in Lega, le battaglie per i diritti, per il pubblico. Sfido chiunque a dire che Ferrero prende uno stipendio e non fa nulla, sono forse il presidente più impegnato d'Italia".
Damsgaard? "Perché non dovrei? Ripeto, se arriva un'offerta super la dobbiamo valutare come fanno tutti, ma certo non svendo anche perché quando siamo noi ad andare a comprare non ci toglie un euro nessuno. La Samp non è un discount, ecco perché mi arrabbio quando dicono che esagero nelle richieste per i miei giocatori".
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