Sampdoria, Ferrero: "Diritti Tv? I fondi sono una manna di Dio"
di Alessandro Bacci
Il presidente a favore dell'operazione con gli investitori che hanno offerto 1,7 miliardi per il 10% della nuova Media Company di Serie A
Una scelta strategica fondamentale per il futuro della Serie A, non soltanto a livello economico. La Sampdoria e il suo patron Massimo Ferrero si schierano decisamente a favore dell'operazione con i fondi di private equity e la cordata formata da Cvc, Advent e Fsi, che hanno offerto 1,7 miliardi per il 10% della nuova Media Company che dovrebbe gestire tutti gli aspetti commerciali della Lega. "Se arriva qualcuno che investe nel calcio in questo preciso momento significa che il calcio è ancora appetibile. In tempo di covid sembra una manna di Dio. Ti possono dare una gestione importante, una visibilità a livello mondiale e quindi portare la Serie A dove si merita", spiega Ferrero in una intervista all'ANSA. Aggiungendo inoltre la volontà di chiedere il rinvio dell'assemblea di domani sui diritti tv, perché "non si può prendere una decisione così importante in videoconferenza".
"Non entro nel merito se sia giusto votare prima i fondi o meno", le parole di Ferrero. "Dico solo che per me l'assemblea di domani va rinviata, non si può decidere al telefono riguardo i nostri prossimi tre anni, non si può fare in videoconferenza una riunione di questo peso. Va fatto un approfondimento importante, bisogna parlare ancora di tanti temi come diritti d'archivio. L'assemblea di domani va rinviata per approfondire i temi e poi ritrovarci quanto prima a guardarci in faccia". Un tema, quello dei diritti tv, che si intreccia con quello dei fondi.
"Faccio un appello di buon senso a tutti gli altri presidenti: non ci devono essere squadre piccole, medie o grandi, ci deve essere la Serie A. Meno male che ci sono le big ma è cambiata l'epoca, oggi non ci sarebbe la Juventus senza la Sampdoria, non ci sarebbe l'Inter senza il Genoa", prosegue Ferrero.
Ferrero inoltre guarda anche al sistema calcio più ampio, appoggiando la ricandidatura di Gabriele Gravina come presidente della Figc, anche alla luce di come abbia traghettato il mondo del pallone fuori dalle difficoltà. "Dire che siamo al collasso mi sembra un parolone - prosegue il patron della Sampdoria -, abbiamo gestito la pandemia grazie al presidente Gravina e a Lega Serie A in modo eccellente, se gli facciamo continuare il lavoro con le riforme che sono in atto forse possiamo risolvere i problemi del sistema calcio. Lo Stato non ci ha aiutato ma ce la stiamo facendo da soli, con il presidente Gravina che va riconfermato perché ha gestito questa pandemia in un modo eccellente".
Passando anche dalle riforme, a partire, secondo Ferrero, dagli arbitri. "Faccio un grande in bocca al lupo al nuovo presidente dell'Aia Alfredo Trentalange, non ho la fortuna di conoscerlo ma so che è una persona di spessore - il pensiero del numero uno doriano - Ma gli vorrei chiedere, perché siamo l'unico paese a perdere per strada arbitri importanti solo per una questione di età? Rischiamo di non avere arbitri agli Europei e ai Mondiali perché i giovani si trovano da soli. Se un arbitro è idoneo, anche a 48 anni, perché deve smettere? Abbiamo perso arbitri come Rocchi e lo stesso Rizzoli, ora stiamo rischiando di perdere uno come Orsato. Abbiamo giovani di grande talento, che è giusto lanciare e valorizzare, ma accompagnati lungo il percorso dai nostri arbitri più esperti e che tutto il mondo c'invidia".
Nei pensieri di Ferrero c'è ovviamente spazio anche per la Sampdoria, che dopo il successo con la Fiorentina ha raggiunto quota 30 punti in campionato. "Ranieri? È un grande allenatore, è un grande motivatore, è un signore con cui ho un ottimo rapporto", conclude Ferrero.
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