Sampdoria, il problema è il gol: gli attaccanti devono ritrovare se stessi
di Claudio Mangini
Che la perdita di Gabbiadini sia un handicap enorme è fuori discussione. Che Quagliarella stia inseguendo quello che è sempre stato è sotto gli occhi di tutti
Ha usato un termine esplicito ed efficace, Marco Giampaolo: «Non abbiamo sputtanato la partita», per dire che la Sampdoria non ha fatto quello che, con una squadra come il Milan, si poteva rischiare di fare: buttarsi avanti alla ricerca del pari, perdere i collegamenti, concedere spazi a una formazione che sulle fasce sa essere micidiale e, in ogni reparto, ha un tasso tecnico elevatissimo. Approfondimento: «La squadra è stata dentro la gara, ci è mancata qualità». Appunto. Se prendi gol (banalmente, purtroppo) dopo 8 minuti, contro la squadra che comanda il campionato, hai due possibilità: cancellare ogni prudenza, magari inserire un secondo attaccante e rischiare quello che abbiamo già sottolineato, ovvero di perdere di goleada; oppure stare “dentro” fino al 90’ e recupero e cercare un’occasione – anche una
soltanto – per rimettere in parità la situazione. Giampaolo ha scelto la seconda strada, ha cambiato tre volte il modulo, ha potuto dire grazie a Falcone per alcuni interventi decisivi, ma la Sampdoria non ha risalito la corrente, non è mai riuscita ad andare vicina al gol.
E qui sta il punto. Che la perdita di Gabbiadini sia un handicap enorme è fuori discussione. Che Quagliarella, quest’anno, stia inseguendo quello che è sempre stato è sotto gli occhi di tutti.
Ancora: che Caputo e Quagliarella insieme non… quaglino è altrettanto evidente. Come, se non è evidente è facilmente intuibile, Supryaga deve trovare condizione e feeling con la nuova realtà e Giovinco rispolverare i suoi spunti da formica atomica. Intanto il Cagliari, da qualche tempo, sta marciando a ritmo Champions e il Venezia va a corrente alternata ma azzecca spesso break che galvanizzano la sua classifica. E, dunque, la lotta per la salvezza è un discorso che al momento riguarda maledettamente anche la Sampdoria.
Per uscirne, ovvio, servono gol. Non illuda il 4-0 al Sassuolo: la partita perfetta con ancora, inizialmente, in campo un ottimo Gabbiadini. Nelle prossime 5 partite ci sono tre scontri diretti: Empoli (che potrebbe essere risucchiato in zona calda nel finale di stagione), Udinese e Venezia. Servono punti, a occhio e croce, 7 in tre gare. La luce può e sa accenderla Sensi, ma servono gol. Ecco: nella Sampdoria che non esce dalla partita nemmeno dopo un gol del Milan all’8’ si vede la mano di Giampaolo, nei cambi di modulo una nuova filosofia di calcio, più matura. Il compito più difficile per il Giampaolo bis sarà ridare energie fisiche e mentali e formule di convivenza produttiva al gruppo di attaccanti in cerca di se stessi.
Non c’è via di uscita.
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