Sampdoria, la cura Mancini funziona: Sibilli regala i tre punti col Cittadella
di Simone Galdi
Buona la prima per Evani, decide una rete del fantasista nella ripresa

La Sampdoria ritrova la vittoria e lo fa nel momento più importante, lo scontro diretto contro il Cittadella, che poteva condannare i blucerchiati allenati da Chicco Evani ed ha invece riacceso la luce della speranza, verso una salvezza tutt'altro che scontata.Il gol firmato da Giuseppe Sibilli al 64' premia gli sforzi di un gruppo che sembra finalmente ricompattato, dopo mesi di slanci solitari ed equivoci societari, dirigenziali e tecnici.
La prima frazione - Squadra messa bene in campo, applicazione tattica e impegno fisico, il Doria pare già nel primo tempo aver ingranato una marcia diversa. Coda preferito ad un Niang non al meglio, Beruatto e Venuti sulle fasce, Ricci in cabina di regia per guidare i suoi verso il risultato. Le occasioni non sono molto limpide, la più chiara è quella capitata a Curto, dopo appena cinque minuti: incornata pericolosa, sventata da Kastrati. Il Cittadella si difende, dimostra tutti i suoi limiti in avanti, ma lo stesso fa la Samp, che con il passare dei minuti arretra e smette di pungere.
L'intervento del Var - Il brivido per i quasi ventisettemila del Ferrari arriva in chiusura di tempo: un calcio d'angolo concesso in modo ingenuo permette al Cittadella di andare in gol, grazie ad uno smarcato Okwonkwo, a pochi passi dalla riga di porta. Sembra il colpo del kappao definitivo, la parola fine sulle speranze blucerchiate in una stagione disgraziata. Invece interviene il signor Meraviglia di Pistoia dalla sala VAR di Lissone, a correggere il punteggio. Si va negli spogliatoi sullo zero a zero e con un sollievo non indifferente.
La ripresa - Si ricomincia senza particolari sussulti, la Samp con il timore di farsi beffare, il Cittadella chiuso e pronto a ripartire. Sono i cambi di Evani a dare la scossa, dopo un'ora di gioco. Fuori Coda e Venuti, dentro Niang e Meulensteen, con un riassetto che fa scalare Depaoli più basso e Benedetti più alto. Soprattutto Niang dimostra personalità, combattendo spalla a spalla con tutta la retroguardia veneta.
La svolta - Il gol però lo segna Peppe Sibilli, che incrocia di testa su cross di Benedetti (nella posizione a lui più congeniale). La rete è una liberazione per tutto lo stadio, la squadra si compatta sotto la Sud per festeggiare, titolari e panchinari, giovani e veterani. Sibilli neopapà pazzo di gioia, match winner in una settimana così speciale. Manca mezz'ora alla fine.
La sofferenza - Non c'è dubbio che sia una Samp convalescente, ma in ripresa: Vieira che lotta con lucidità, Curto e Altare attenti, Depaoli più disciplinato, il miglior Ricci visto in due stagioni a Genova. Si soffre, torna a gelarsi il sangue sulla girata di Pandolfi, ma Cragno non deve mai fare parate, ed è tutta qui la differenza. Addirittura la Samp potrebbe raddoppiare, ma Niang servito da Akinsanmiro in contropiede non trova lo specchio e regala il pallone alla Sud. Ma fa niente, scorre il recupero e arrivano i tre punti, al fischio finale di Abisso. L'altro abisso oggi è un po' più lontano.
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