Sampdoria, Lanna: "Lo scudetto è nel mio cuore. Wembley l'emozione più grande"
di Alessandro Bacci
"Da genovese e sampdoriano è il sogno di un ragazzino, era una squadra con grande tecnica e personaggi difficili. Cessione? Tutto tace"
I tifosi blucerchiati non hanno dimenticato il difensore Marco Lanna. Il giocatore ha esordito nella Samp di Vujadin Boskov a soli 19 anni, dove è rimasto per sette stagioni consecutive. A Telenord, Lanna è intervenuto per ricordare le due vittorie in Coppa Italia (1988 e 1989), una Coppa delle Coppe (1990) e lo scudetto nel '91.
Lo scudetto vinto nel '91: "Ho provato una grandissima emozione, da genovese/sampdoriano è il sogno di un ragazzino cresciuto nella Samp arrivare a vincere lo scudetto. Mi ritengo fortunato, ho avuto la sorte di nascere negli anni giusti e di essere nella Samp. Me la porterò per sempre nel mio cuore. "
La squadra: "Era una squadra con una grande tecnica, con personaggi difficili. Io e Pagliuca avevamo delle qualità, ma eravamo molto giovani. Sono arrivato in quel gruppo a 19 anni, ho avuto tempo di testare queste personalità. Luca non urlava, ma bastava un suo sguardo per farti capire che avevi fatto qualcosa che non andava. E' stata una scuola, i primi tempi mi sono trovato con Pietro che mi urlava; mi ha spronato a migliorarmi, crescere anche caratterialmente. Per me erano degli idoli, dei mostri sacri. Il rapporto è sempre stato di stima. "
Nel '92 la finale della Coppa dei Campioni contro il Barcellona: "Arrivare alla finale di Champions è stato emozionante e, arrivare a giocare la finale in uno stadio con il Barcellona e tifosi blucerchiati è stata l'emozione più grande compressa in 90 minuti. Ricordo le due stagioni con grande emozioni, sono stati il raccogliere i frutti di qualcosa che era nato da lontano."
Il ricordo Spagnolo: "Sono uscito dalla Roma e sono andato in Spagna, in una squadra neopromossa. Victor, che aveva allenato il Maiorca mi disse:" Se vuoi finire la tua carriera e fare gli ultimi anni bene, vai a Maiorca; mentre se vuoi giocare a calcio e fare anni di alto livello vai a Salamanca perchè il presidente è molto ricco". Con il Salamanca dopo 2 anni siamo retrocessi, e il Maiorca ha fatto la finale della coppa delle coppe. Le differenze che ho trovato erano tantissime, a livello tattico loro all'epoca giocavano con 4-4-2, 4 difensori con la linea centrale di 4 e sulle fasce avevano le ali vele, le vecchie ali, un regista e uno che "menava", un centravanti veloce e un centravanti grosso. Non ti chiedevano di andare a crossare, ti chiedevano di coprire gli avversari. Nell'allenamento la tattica era limitata, si giocava di più a calcio, le partitelle erano tante e molto libere, era un gioco più libero."
Sul rigore che fece perdere il derby: "Il rigore è capitato per un fallo di mano in area, avevo perso l'equilibrio. Ho trovato anche dei tifosi a Salamanca che mi hanno chiesto come era potuto accadere quell'episodio."
Sulle nuove vicende societarie: "Non so nulla, per ora tutto tace."
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