Sampdoria, Pagliuca si racconta: "Lo Scudetto mi sembra ieri. Nessuno come Vujadin"
di Alessandro Bacci
L'ex portiere: "La parata più importante? Il rigore su Matthaus.Mantovani mi voleva a tutti i costi. E sul rapporto con Vierchowod..."
Continua la serie di ospiti importanti al Derby del Lunedì in occasione del trentesimo anniversario dello Scudetto della Sampdoria. Dopo Lombardo anche Gianluca Pagliuca ha ricordato il successo con la maglia blucecrhiata: “È passato tanto tempo ma l'importante è che ci sentiamo, che ridiamo, scherziamo e ricordiamo questo evento storico bellissimo. Mi sembra ieri l'altro invece sono già passati trentanni...”
Su Mancini allenatore: “Ci avrei scommesso anche più di un euro. L'avrei visto bene anche come dirigente o direttore sportivo. Lui era bravo a fare l'allenatore, durante gli allenamenti discuteva con il mister anche per situazioni di gioco. Lui e Vialli cercavano di dire la propria ma alla fine decideva Vujadin.”
La parata più importante? “Ovviamente il rigore che ho parato a Matthaus contro l'Inter nella partita scudetto. In quella partita segnò anche Beppe Dossena e io difesi quel gol. Diciamo che la più importante è quella, la più bella in Sampdoria-Parma a Marassi: colpo di testa di Grun, lui me la schiacciò nell'angolo e io la buttai fuori. La vincemmo al 93' con gol di Roby.”
Le litigate con Vierchowod: “La litigata storica è stata in un Sampdoria-Lazio nel 1989-90. Io ero reduce da una congestione, non sono stato bene ma ho giocato e abbiamo vinto 2-0. Sono uscito su un cross e ho preso la palla, lui ha iniziato a insultarmi sotto la Sud e io non ci ho più visto, così l'ho preso per il collo.”
Su Beppe Dossena: “Beppe non faceva nientre, era diplomatico al massimo. Io invece ero un poì più sanguigno, quando mi si chiudeva la vena ero un po' così...”
Pagliuca ha poi ricordato Vujadin Boskov: "Vujadin per come gestiva il gruppo era il top dei top. Non è esistito un allenatore più bravo di lui nel gestire il gruppo, perchè c'erano tante personalità. C'era il Mancio, c'era Luca, c'era Pietro, c'era Beppe, Luca Pellegrini, Fausto Pari che era un bel rompipalle. Ce n'erano tanti. Lui era bravissimo a tenere tutti sulla stessa lunghezza d'onda. Poi c'erano dei giovani rampanti, c'ero io, c'era Lanna, però a noi ci diceva: “Sei il più giovane stai zitto”. A me voleva sempre fare la multa percè rispondevo. Vujadin era il numero uno ma adesso gli allenatori sono cambiati. Io preferivo gli allenatori di una volta, pane e vino e andare”
Sul suo arrivo alla Samp: “Mi chiamò Soncini per fare il torneo di Viareggio con il Bologna. Feci un bel torneo e sono stato nominato miglior portiere del torneo. Mantovani mi voleva prendere a tutti i costi. Così mi ha chiamato Arnuzzo a casa per chiedermi se volevo venire alla Sampdoria perchè il Bologna mi voleva dare all'Ospitaletto. Io invece volevo andare alla Sampdoria e sono andato alla Sampdoria.
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