Sampdoria, Sottil: "In B serve la tuta da operaio, non il frac. Gli altri contro di noi danno il 200%, noi daremo il 300%"
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"È arrivato il momento di fare. Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità. Io credo ciecamente in questi ragazzi"
Andrea Sottil, tecnico della Sampdoria, chiede una svolta caratteriale alla squadra in vista della prossima sfida contro il Palermo. Dopo la sconfitta contro il Pisa e il ritiro a Bogliasco, il mister blucerchiato si dice pronto a lottare con determinazione per risollevare le sorti del campionato. "La Sampdoria oggi è in Serie B. Una categoria in cui la Sampdoria stona. Ma conta il presente", ha dichiarato Sottil, sottolineando la necessità di adattarsi alla realtà della categoria. Il tecnico non ha dubbi: "Il vestito da indossare è la tuta da operaio, non il frac".
Il confronto e la reazione della squadra - Sottil ha raccontato della settimana di ritiro dopo la pesante sconfitta con il Pisa: "La settimana dopo la sconfitta con il Pisa è stata particolarmente dura per tutti noi, un colpo inaspettato. Tuttavia, è stato anche un periodo di confronti diretti e molto utili, in cui abbiamo deciso di voltare pagina e dare una svolta decisa al nostro campionato. Lo vogliamo fare, perché le chiacchiere non servono. Abbiamo avuto una discussione chiara, che ci ha permesso di riconoscerci e decidere insieme di cambiare rotta. Ora è il momento di diventare protagonisti. È stata una settimana positiva, con una squadra determinata e vogliosa di riscatto. La volontà c’è, ma ora bisogna trasformarla in risultati. Oggi è stato anche emozionante ricevere il supporto dei tifosi, che ci hanno rassicurato sulla loro fiducia, ma ci hanno anche ricordato che è il momento di dimostrare con le prestazioni ciò che possiamo fare".
Choc - "La sconfitta per 3-0 a Pisa ha offuscato tutto, ha minato la nostra fiducia. Sono una persona equilibrata e posso dire che prestazioni come quella non voglio più vederle. Tuttavia, è anche vero che quando abbiamo avuto un atteggiamento diverso, i risultati sono arrivati. Una singola partita non può mettere in discussione tutto. Contro il Brescia, per esempio, non avevamo giocato male. Abbiamo discusso di testa, di pressione, del nostro stadio, Marassi. Adesso basta, bisogna passare all'azione. Il confronto è stato chiaro e diretto. È arrivato il momento di fare. Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità. Io credo ciecamente in questi ragazzi e sono convinto che domani daremo una prestazione all’altezza delle aspettative"
I troppi gol subiti e la difesa - Riguardo ai gol subiti, soprattutto su calci da fermo, Sottil ha fatto chiarezza: "Non vedo un problema palle inattive, ma è una questione di attenzione collettiva. Dobbiamo difendere meglio e vincere più duelli". Il mister ha inoltre sottolineato l'importanza di avere "fame" e determinazione in ogni fase difensiva.
Società e prospettive - La vicinanza della società è fondamentale. Ho sempre sostenuto che qui c'è un lavoro serio, un metodo chiaro. La presenza del presidente Manfredi è particolarmente significativa in questo momento. Ogni giorno mi confronto con Accardi, con cui ho un rapporto di totale fiducia. Lui ha scelto me, e io mi fido completamente di lui. Il direttore sportivo, però, non deve solo portare a casa le vittorie, ma lavorare su un progetto più ampio. Ho scelto questo mestiere, e per me è una grande fortuna. Lo faccio con passione, cercando ogni giorno di migliorarmi. Allenare la Sampdoria è un'opportunità straordinaria, un'occasione unica per portarla dove merita. So che non è facile, soprattutto in questa categoria. La Sampdoria, oggi in Serie B, non può che accettare la realtà: qui si gioca con la "tuta da operaio", non con il frac. Ogni squadra che affronta la Sampdoria dà il 200%, e noi dobbiamo dare il 300%. È un lavoro che richiede grande responsabilità, e la sento tutta. Sono determinato, insieme ai ragazzi, a tornare protagonisti, ma con la consapevolezza che siamo in Serie B. Per uscire da questa categoria, dobbiamo mettere in campo il giusto approccio, senza alcuna presunzione".
Moduli - "Vi ho sempre detto che lavoro su due moduli, uno principale e uno alternativo, che posso utilizzare sia all'inizio della partita che nel corso del gioco, a seconda delle necessità. Questo approccio dipende molto dalle caratteristiche dei giocatori a disposizione, una squadra che non ho costruito personalmente con Accardi, ma in cui credo fermamente. Alcuni calciatori, come Pedrola e Sekulov, hanno determinate qualità che richiedono un modulo specifico, magari più adatto a un centrocampo ampio. Anche se le due sconfitte recenti non ci hanno fermato, abbiamo continuato a lavorare per adattare il sistema alle caratteristiche dei giocatori. Il risultato mi è piaciuto, e lo stesso posso dire per i ragazzi, che percepisco essere favorevoli a questa soluzione".
Palle inattive - "Non considero un problema le palle inattive. Quando si parla di gol subiti, vedo la questione come una responsabilità collettiva. Certo, i difensori devono essere concentrati nei duelli e nelle marcature, ma il primo gol subito contro il Pisa è stato un esempio di mancanza di determinazione, di quella cattiveria agonistica necessaria. Non possiamo permettere che una palla rimbalzi così facilmente in area. La chiave è nell'attenzione, bisogna essere sempre concentrati. Per quanto riguarda i gol subiti, parlo di una fase difensiva collettiva. Dobbiamo difendere come squadra, rimanere compatti, correre più degli avversari e vincere più duelli. Questo lo fai solo se hai la giusta determinazione".
Singoli - "I portieri sono tutti bravi, Silvestri ha lavorato molto bene. Questa pausa forzata gli è stata utile, anche se l'ho causata io. È un portiere di livello, ha giocato in Serie A e si è messo a disposizione della squadra. Sono soddisfatto anche di Vismara, che ha dimostrato di sapersi fare valere". Per quanto riguarda La Gumina, potrebbe partire titolare domani? "Antonino ha avuto un atteggiamento e una disponibilità totale fin dal mio arrivo. È un attaccante che sa fare tutto e che sa essere incisivo. È un candidato forte per giocare dall'inizio". Sull'infortunio di Bereszynski: "È un peccato, come lo è per ogni infortunio, anche quello di Coda. Bartosz è un giocatore importante, un vero leader per la squadra, e sono sicuro che anche lui sia dispiaciuto. Dobbiamo accettare la situazione e aspettarlo. Ne parleremo dopo la sosta natalizia. Per quanto riguarda la fascia di capitano, abbiamo già le idee molto chiare".
Palermo - "Si tratta di una partita tra due squadre che finora non hanno rispettato le aspettative. Ma alla fine, è sempre il campo a parlare, non i nomi. Il campo è il giudice sovrano. Sono due squadre di qualità, storiche, che si giocano molto, soprattutto per noi, che dobbiamo riprendere il cammino giusto. Il Palermo è una squadra forte, che ha investito molto e ha giocatori di altissimo livello, sia tra i titolari che nelle riserve. Noi li rispettiamo, come sempre, e il loro percorso finora lo dimostra. Forse non hanno ancora mostrato il valore che ci si aspettava da loro. Sarà una partita difficile, ma sono convinto che abbiamo le qualità per metterli in difficoltà".
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