Sampdoria: plusvalenze e false fatture, Finanza in cerca di documenti riservati
di Redazione
Sotto la lente della magistratura alcune compravendite con la Juventus e l'uso dei fondi Sace
Prosegue l'inchiesta della Procura di Genova sui conti della Sampdoria nel corso della gestione Ferrero. A indagare sono il sostituto Paola Calleri e l'aggiunto Francesco Pinto, sulla base degli accertamenti del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza. Nei giorni scorsi i magistrati hanno convocato alcuni ex dirigenti, per compiere una serie di atti relativi alla suddivisione del materiale reperito sui computer presenti nella sede sociale e sequestrati, tra attività professionale ordinaria (coperta da segreto professionale) e attività di amministrazione della società blucerchiata.
Sotto la lente degli inquirenti l'attività relativa al club di una serie di professionisti (avvocati, commercialisti, revisori) e di alcuni ex componenti del consiglio di amministrazione dell’epoca del Viperetta. Le ipotesi di illecito riguardano i bilanci dal 2018 al 2023. La Procura di Genova ipotizza i reati di false comunicazioni sociali (art. 2621 c.c.), emissione di fatture per operazioni inesistenti (art. 8 D.Lgs. n. 74/2000) e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti (art. 2 D.Lgs. n. 74/2000), in relazione a compravendite di calciatori intervenute nel 2019 e nel 2020 tra Sampdoria e Juventus.
La Procura procede anche per il reato di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640-bis c.p.), in relazione a finanziamenti assistiti da garanzia pubblica ottenuti dalla Sampdoria negli anni 2020 e 2021, nella cornice emergenziale connessa alla pandemia da Covid-19. In particolare, in base agli accertamenti sinora compiuti dalla Procura, è emerso che la Sampdoria ha ottenuto, anche sulla base dei bilanci riportanti dati ritenuti allo stato non veritieri, finanziamenti garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, gestito da Mediocredito Centrale S.p.A., per complessivi 5 milioni, nonché finanziamenti assistiti da garanzia pubblica concessa da SACE., erogati da Banca Sistema., per complessivi 17 milioni e da Macquarie Bank, per complessivi 40 milioni. In base all’esame degli atti trasmessi dalla Procura della Repubblica di Paola (Cosenza), relativi alle indagini che hanno riguardato il fallimento di società riconducibili a Massimo Ferrero, viene ipotizzata altresì la malversazione di erogazioni pubbliche (art. 316-bis c.p.), in relazione alla destinazione di parte dei suddetti finanziamenti assistiti da garanzia pubblica, ricevuti da U.C. Sampdoria. nella cornice emergenziale connessa alla pandemia da Covid-19, per scopi diversi da quelli in relazione ai quali la garanzia era stata concessa. Parte di quei finanziamenti sarebbero poi stati usati per coprire alcune posizioni debitorie delle società cinematografiche di Ferrero in Calabria.
Sotto la lente della magistratura anche i finanziamenti erogati a U.C. Sampdoria S.p.A. dall’Istituto per il Credito Sportivo per la riqualificazione, tra l’altro, del centro sportivo di Bogliasco.
La scorsa estate erano stati acquisiti atti e documenti a Milano presso le sedi di Banca Sistema e di Macquarie Bank, e a Roma presso le sedi di SACE, Mediocredito Centrale e Istituto per il Credito Sportivo.
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