Sampdoria, pressing su Ferrero a New York per la cessione
di Alessandro Bacci
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Il presidente vuole 100 milioni euro per la vendita del club
Siamo entrati nella fase più calda, quella che deciderà il futuro della Sampdoria. Massimo Ferrero è a New York per scegliere se cedere la società oppure se continuare la sua avventura alla guida del club blucerchiato. La notizia che il presidente abbia raggiunto gli Stati Uniti è un motivo per credere che la trattativa sia vicina alla conclusione, in un senso o nell'altro. Ferrero ha già respinto la prima offerta del gruppo Vialli, guidato dal miliardario James Dinan, in quanto ritenuta insufficiente. Oggi, martedì, secondo incontro tra Ferrero e Dinan con il patron blucerchiato che ha chiesto esplicitamente 100 milioni di euro.
Massimo Ferrero in questi giorni sta ricevendo pressioni dai suoi uomini di fiducia. Il presidente è affiancato nel suo viaggio a New York da Paolo Fiorentino, da pochi mesi vicepresidente vicario della Sampdoria ed esperto dei mercati finanziari americani. Il vicepresidente Antonio Romei non è volato a New York ma è in costante contatto telefonico con il presidente. I consulenti di Mediobanca spingono Ferrero verso la direzione della cessione e la motivazione trova una giustificazione logica. Oggi la Sampdoria è una società economicamente sana, ma il calcio è imprevedibile e una stagione sbagliata potrebbe rendere difficile la gestione in futuro. Meglio capitalizzare in un momento come questo e ottenere una plusvalenza incredibile derivante dall'ottima gestione di questi anni. Uno scenario allettante, che si scontra però con l'orgoglio di Ferrero.
Il presidente non ha intenzione di mollare così facilmente la presa sul club. La prima offerta da circa 65 milioni del cosiddetto gruppo Vialli non ha fatto vacillare Ferrero che ha imposto un ultimatum da 100 milioni. Il fatto che il patron blucerchiato si sia mosso in prima persona, però, fa capire che il punto di svolta è vicino. Ovviamente il presidente sta trattando al rialzo il prezzo con Dinan, resta da capire quanto il miliardario americano sia disposto ad aumentare la propria offerta. I colloqui proseguono. Il presidente, però, non ama essere messo in discussione e le continue pressioni nei suoi confronti scatenano il suo orgoglio, un ostacolo per la trattativa. Il viaggio a New York sembra aver allontanato anche il fondo Aquilor, quasi 'tradito' da questo gesto. Ora o mai più, Ferrero pronto alla scelta decisiva.
(Alessandro Bacci)
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