Sampdoria, Puggioni: "Il messaggio di D'Aversa è chiaro: vincere con una big"
di Redazione
"Il suo pensiero è che siamo lì, manca poco. Manca un risultato importante per capire che la Samp può stare in un determinato posto"
Archiviata la vittoria di Empoli, la Sampdoria si appresta ad affrontare il Napoli, giovedì alle ore 18.30 a Marassi. Una gara che può essere considerata come una prova di maturità per i blucerchiati, dopo le ottime prestazioni in casa contro Milan e Inter. Ne ha parlato Christian Puggioni, ospite durante l'ultima puntata di Forevere Samp: "Le parole di D'Aversa non sono dette a caso, perchè quando dice che bisogna fare risultato con una grande sta preparando la squadra a prendere coscienza di se stessa. Il suo pensiero è che sia con il Milan che con l'Inter, la squadra abbia fatto bene ma sia mancato qualcosa. Contro l'Empoli, una squadra non di qualità altissima ma che gioca a calcio, c'è stata una vittoria. Il suo pensiero è che siamo lì, manca poco, manca un risultato importante per capire che la Samp può stare in un determinato posto. Per fare questo ci vorrà grandissima intensità senza palla, la capacità di gestire il possesso e saper finalizzare al momento giusto".
Puggioni ha proseguito nel suo intervento, facendo un paragone tra la gestione attuale di D'Aversa e quella delle ultime due stagioni di Claudio Ranieri: "Dire che D'Aversa è un motivatore è un po' riduttivo per la sua figura. D'Aversa secondo me è un allenatore che fa capire l'importanza del lavoro. Nelle sue dichiarazioni parla sempre di carattere, impegno, abnegazione, attenzione, quindi è un lavoratore che da un valore al proprio lavoro. Dire che Ranieri non fosse un motivatore, mi sembra una forzatura, perchè la parte principale del valore che dava alla squadra era proprio nella gestione. Di argomenti tattici ce ne sono più quest'anno che l'anno passato, ma penso che Ranieri sia subentrato nel momento più critico della Sampdoria dopo la gestione di Di Francesco in cui c'era una fragilità disarmante. Lui, con grande esperienza, ha saputo portare la nave in porto. L'anno successivo io avrei optato per un altro tipo di scelta, per quello che è l'obiettivo della società, che non è fare magari tanti punti, ma fare un tipo di mercato in continua espansione per poter trovare un equilibrio del sistema".
L'ex portiere blucerchiato è intervenuto anche sulla scelta del tifo organizzato sampdoriano di non entrare allo stadio, in protesta contro la mancata riapertura degli impianti al 100%: "Ho avuto la fortuna di entrare al Ferraris anche da avversario e posso dire tranquillamente che giocarci è un qualcosa di complicato. La spinta della gradinata è un qualcosa di innegabile. E quando ho avuto la fortuna di indossare la maglia della Samp, con la gradinata alle spalle, era tutto più semplice. Ora c'è questa scelta della tifoseria organizzata di non entrare allo stadio, ma ciò non toglie che chi non fa parte del tifo organizzato possa tranquillamente seguire la squadra. Il tifo organizzato ha una sua filosofia e va rispettata, mentre chi è tifoso in maniera serena e ama godersi la partita allo stadio può farlo seguendo la propria squadra del cuore".
Infine, un parere di Puggioni sulla scelta degli Ultras di non entrare allo stadio: "Se uno conosce la filosofia degli ultras, la non riapertura degli stadi al 100% va a cozzare completamente con quella che è la loro idea di vita. Nessuno obbliga le persone a entrare in un club organizzato, uno può seguire la squadra in modo semplice oppure entra a far parte di una famiglia come un club. Queste sono scelte personali, che fanno parte della sfera intima di una persona. Forse negli anni si è sottovalutata l'importanza della spinta che può dare una gradinata gestita da vari gruppi, che hanno sempre fatto la differenza".
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