Sanremo, 206 profughi arrivati dall'Afghanistan: "Grazie Italia"
di Alessandro Bacci
Tra di loro tanti minori, tutti sono stati sottoposti a tampone. L'appello della Croce Rossa: "Abbiamo bisogno di qualunque genere e tipo di materiale"
Ha solo tre mesi, la più giovane tra gli 85 piccoli profughi afgani che sono arrivati al soggiorno militare di via Lamarmora a Sanremo, quando ancora è buio, dopo un viaggio di dieci ore a bordo del primo di cinque pullman dell'esercito italiano, scortati da carabinieri e polizia. Sono partiti alle 19,30 da Roma insieme alle loro famiglie, fuggite dall'Afghanistan. Sono medici, infermieri, ingegneri e altri professionisti che hanno collaborato con gli italiani in missione di pace. 206, in tutto, i profughi che trascorreranno la quarantena a Sanremo: domani verranno sottoposti a tampone e, se risulteranno negativi al Covid-19, saranno poi accompagnati in altre città italiane, per ricostruire una nuova vita. Arrivano alla spicciolata. Il tempo di scendere dall'autobus con le poche cose che sono riusciti a portare via dalle loro case e raggiungere le loro stanze. Poi il cancello del soggiorno militare si riapre per accogliere un altro autobus. Il secondo arriva poco dopo l'alba. Il terzo alle 7. I bambini si affacciano, salutano e sorridono. Nei loro occhi lo stupore di un giorno nuovo in una città che non conoscono. In Afghanistan hanno lasciato gli amici, i giochi, la casa. Qui troveranno altri giocattoli: quelli portati per loro dalla Croce Rossa Italiana, i cui militi hanno allestito ieri un campo all'interno del soggiorno militare. Altri doni li hanno offerti i familiari degli appartenenti alle forze armate.
Nella base di Sanremo sono presenti, oltre ai militi della Croce rossa, anche alcuni mediatori culturali, interpreti e psicologi. I profughi alloggeranno nelle stanze della base ma la Croce rossa ha anche allestito alcune tende. Tutti i profughi domani verranno sottoposti a un nuovo turno di tamponi per la rilevazione del Covid-19. Da quel momento scattano i 10 giorni di quarantena. Due le parole pronunciate in italiano da alcuni di loro: "grazie Italia".
"Abbiamo bisogno di qualunque genere e tipo di materiale. Grazie ai comitati nazionale e regionale della Croce Rossa, oggi abbiamo fornito alcuni beni di prima necessità. Ma visto il numero così alto di bimbi sarebbe bello ricevere in donazione dei vestitini o anche abiti per gli adulti. Dovete sapere che queste persone sono fuggite con quello che avevano, c'è gente che ha solo quello che indossa e nulla più". Lo ha detto il presidente della Croce Rossa di Sanremo Ettore Guazzoni che lancia un appello alla popolazione ad aiutare i 206 profughi afgani, tra cui 85 minori, giunti all'alba nel soggiorno militare di via Lamarmora a Sanremo, dove trascorreranno un periodo di quarantena, accolti dal tenente colonnello Enrico Ciucci, comandante della base logistica militare, prima di essere traslocati in altri luoghi.
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