Sarzana, continua la caccia al killer. Si indaga su racket prostituzione
di Redazione
Domani verrà eseguita l'autopsia che potrà chiarire le cause del decesso. Di sicuro Nevila è stata picchiata
Nevila Pjetri, la donna di 35 anni picchiata e uccisa alla periferia di Sarzana, potrebbe essere stata massacrata non da un cliente ma da qualcuno del racket della prostituzione.
E' una delle ipotesi a cui lavorano i carabinieri, guidati dai vertici Matteo Gabelloni e Andrea Fabi sotto il coordinamento del pubblico ministero Monica Burani.
Domani verrà eseguita l'autopsia che potrà chiarire le cause del decesso. Di sicuro Nevila è stata picchiata e ha provato a difendersi, poi è stata colpita dietro l'orecchio sinistro o con un cacciavite o con una pistola di piccolo calibro. Forse la donna, ragionano gli investigatori, aveva deciso di non prostituirsi più, oppure voleva mettersi "in proprio". E così avrebbe firmato la sua condanna a morte.
Gli inquirenti hanno sentito le amiche, i testimoni che la notte tra sabato e domenica potrebbero avere visto qualcosa. La donna è arrivata sulla sponda del torrente Parmignola con la sua macchina ed è poi stata vista salire a bordo di una utilitaria bianca. Poi qualcuno ha visto un uomo scendere dalla vettura e scaricare il corpo. I carabinieri hanno sequestrato diverse telecamere della zona per cercare di ricostruire le ultime ore di Nevila ma, soprattutto, per cercare di risalire all'assassino.
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