Scolmatore val Bisagno: il Presidente Toti approva il nuovo modello “talpa” per i lavori
di Redazione
L’introduzione di questa macchina assicurerà tempi di scavo più contenuti senza ulteriori oneri economici
Il commissario straordinario di Governo per la mitigazione del rischio idrogeologico e presidente della Regione Giovanni Toti ha firmato oggi il decreto di approvazione per l’introduzione di un diverso modello di “talpa” per scavare il tunnel dello scolmatore del Bisagno, a Genova. L’introduzione di questa macchina assicurerà tempi di scavo più contenuti anche attraverso l’impiego di conci prefabbricati di calcestruzzo per la realizzazione del rivestimento della galleria, i quali garantiranno un incremento della qualità dell’opera.
La firma di oggi arriva dopo una serie di interlocuzioni che la struttura commissariale ha tenuto per un aggiornamento costante sia con le parti sociali che con il comitato di monitoraggio istituito presso il Municipio IV Media Val Bisagno.
“Quello di oggi rappresenta un momento di svolta perché chiude un percorso tecnico molto particolare svolto nell’ultimo anno e mezzo e mette oggi tutti di fronte agli obblighi a cui vengono richiamati – dichiarano il presidente e commissario Toti e l’assessore alla Difesa del Suolo Giacomo Giampedrone -. Dopo la firma che sancisce l’accoglimento della proposta migliorativa formulata dall’appaltatore, infatti, le condizioni tecniche affinché questo cantiere possa svoltare ci sono tutte. Ora ci aspettiamo che anche da parte delle aziende arrivi un segno tangibile soprattutto in considerazione del fatto che su un cantiere così importante per la sicurezza della città, con un valore complessivo di oltre 200 milioni di euro, ne abbiamo appena ottenuti dal Governo altri 27. Questi ulteriori fondi saranno utilizzati principalmente per compensare l’aumento del costo dei materiali oltre che per le esigenze che dovessero nascere visto che si tratta di un’opera fondamentale per il territorio e tra le più importanti a livello nazionale”.
Rimangono inalterati i tempi di realizzazione complessivi dell’opera previsti a livello contrattuale. Con la variante migliorativa, però, l’esecutore dei lavori rinuncia a tutte le riserve inerenti alla richiesta di maggiori oneri economici.
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