Scontri a Genova, giornalisti a Bucci: "Frasi maldestre, Origone non era lì per caso"
di Fabio Canessa
1 min, 8 sec
Il sindaco sul cronista ferito dagli agenti: "Se uno è lì è lì, può essere coinvolto anche se non c'entra..."
"Un proverbio recita "Del bel tacere non fu mai scritto", potrebbe valere come commento ad una dichiarazione resa dal sindaco di Genova, Marco Bucci, sulla vicenda di Stefano Origone, giornalista di Repubblica, manganellato dalla polizia e ricoverato all'ospedale con fratture e traumi". Lo scrive in una nota l'Associazione ligure dei giornalisti.
Il sindaco, incontrando un gruppo di giornalisti, ricorda il sindacato dei giornalisti ha detto: "Però se uno è lì è lì… Quando succedono queste cose possono essere coinvolte persone che non c'entrano". Espressioni "maldestre e improvvide" per l'Associazione dei giornalisti.
"Un giornalista non è lì… per caso. Un giornalista lavora per essere dove è necessario al fine di documentare fatti che sono di interesse per i suoi lettori. Questo è il nostro lavoro. E come non dovrebbe accadere che un lavoratore sia vittima di infortuni sul lavoro, così non è tollerabile che si continui a picchiare un collega mentre - già a terra ferito - urla di non essere, appunto, lì per caso, ma di essere un giornalista che sta facendo il proprio lavoro. Non è una persona che non c'entra, al contrario. Come c'entrano i cittadini ai quali la Costituzione garantisce il diritto di manifestare in condizioni di sicurezza. Gli atti e le dichiarazioni dei vertici della Polizia di Stato ci confortano. Né troncare, né sopire, ma accertare i fatti senza alcuna preventiva indulgenza. Così sia", scrive in una nota l'Associazione ligure dei giornalisti.
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