Scuola, più di un alunno su tre seguirà le lezioni da casa: i numeri da tutta Italia
di Gregorio Spigno
La media tiene conto di tutti i "colori" regionali: dalla Sardegna bianca al Molise rosso, passando per le ordinanze valide per le singole città
Oltre 3 milioni di studenti da domani seguiranno le lezioni da casa: 800 mila bambini della scuola dell'infanzia e primaria, quasi mezzo milione di alunni delle medie e 1 milione e 800 mila studenti delle superiori. Esaminato il numero degli alunni in Dad dall'Alto Adige alla Basilicata, calcolando che in totale uno su tre degli 8,5 milioni di iscritti resteranno a casa.
Le situazioni estreme vedono i 207.268 alunni della Sardegna tutti a scuola in presenza, grazie alla dichiarata zona bianca, mentre all'opposto i 994.993 alunni della Campania saranno costretti a starsene a casa per consentire a tutti i loro insegnanti, secondo quanto disposto dal presidente regionale De Luca, di sottoporsi alla vaccinazione.
Dovranno rimanere a casa gli alunni delle zone dichiarate rosse: i 159.721 dell'Alto Adige, i 75.896 della Basilicata e i 37.558 del Molise. Dei quasi 176mila alunni abruzzesi soltanto 30.556 bambini della scuola dell'infanzia potranno frequentare le attività educative in presenza, mentre gli altri 145.367 dovranno seguire le lezioni in DAD.
In Puglia, dopo che il TAR ha confermato la validità dell'ordinanza regionale, dovranno seguire la didattica a distanza i 320.432 studenti della secondaria di I e II grado, mentre per i 264.912 alunni di primaria e infanzia resta confermata la facoltà di seguire le lezioni in presenza. Vi sono infine singole situazioni provinciali costrette ad adottare restrizioni, come ad esempio Brescia con oltre 172 mila alunni in Dad, Bologna con oltre 113mila alunni bloccati a casa, Ancona e Macerata con 14.700 degli ultimi due anni della scuola media obbligati alla DAD insieme a tutti i 73.060 studenti delle superiori dell'intera regione. In Toscana quasi 80 mila alunni delle province di Pistoia e Siena entrate in zona rossa non potranno seguire le lezioni in presenza.
Infine, un numero imprecisato di alunni del primo ciclo e dell'infanzia, stimato in poco più di 14.100 unità, di piccoli comuni laziali dichiarati in zona rossa, non potrà seguire le lezioni presenza.
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