Serie A: sequestrato il Verona, indagato il patron Setti. Il sindaco della Spezia Peracchini: "Caos inaccettabile, tutelare chi rispetta le regole"
di Redazione
Le azioni del club sono state affidate a un custode giudiziale e il valore oscilla tra i 45 e i 50 milioni di euro
Sequestrate le azioni dell'Hellas Verona, indagato per bancarotta fraudolenta il presidente Maurizio Setti. Il provvedimento di sequestro è stato disposto dal gip di Bologna ed eseguito dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Bologna. Le azioni della società sequestrate a Setti con il decreto del gip sono state affidate a un custode giudiziale. L’importo del sequestro corrisponde al valore della società che oscilla tra i 45 e i 50 milioni di euro.
La contestazione di bancarotta fraudolenta per Setti nasce da un'inchiesta da cui emerge, secondo i pm, un quadro in cui il patron avrebbe spostato la società Verona dal pacchetto azionario di una srl (sempre a lui riconducibile) fallita nel 2021, senza spostamenti di denaro. Così a Setti sarebbe contestata la finta vendita della società calcistica tra gruppi sempre a lui riconducibili.
L’inchiesta, condotta dagli investigatori della Guardia di Finanza di Bologna, è partita dall’esposto di uno dei creditori della H23, società che controllava il Verona Calcio: poco prima del fallimento della H23 Setti avrebbe "spostato" il controllo e quindi la proprietà del Verona sulla società StarBall.
Gli accertamenti delle Fiamme Gialle hanno evidenziato episodi di distrazione, attuati tramite la cessione delle azioni rappresentative della società sportiva, dalla società fallita alla società a responsabilità limitata destinataria del provvedimento cautelare; quest’ultima anch’essa riconducibile al medesimo imprenditore.
Un'altra inchiesta della Procura di Reggio Emilia, condotta da Guardia di Finanza e Polizia e denominata "Cyrano", vede indagate 26 persone tra cui ancora Setti, in merito a una presunta maxi frode fiscale da dieci milioni di euro. Per quanto riguarda il Verona Calcio, l'inchiesta reggiana riguarda la verifica di tre fatture emesse ormai 4 anni fa da una società terza, dal valore indicativo totale 50 mila euro.
Il Verona è rimasto in A dopo aver vinto sul campo, a Reggio Emilia, lo spareggio con lo Spezia. E proprio il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini diffonde una nota polemica: “Il caos scaturito dal sequestro delle quote della società proprietaria dell’Hellas Verona e la conseguente indagine nei confronti del presidente Maurizio Setti per bancarotta fraudolenta costituiscono una profonda beffa per lo Spezia Calcio. Quest'ultimo è stato retrocesso in Serie B proprio a seguito dello spareggio-salvezza contro gli scaligeri, disputato al Mapei Stadium di Reggio Emilia l'11 giugno. Tale problematica trascende le mere performance sportive delle squadre, poiché il Verona sembra non possedere neppure i requisiti necessari per partecipare al campionato di Serie A. Qualora questa vicenda dovesse dimostrarsi veritiera e venisse confermata, risulterebbe inaccettabile per una società come lo Spezia, la quale ha costantemente adempiuto con scrupolosa attenzione a tutti i suoi obblighi fiscali, ed è retrocessa proprio a favore di una che sembra non aver rispettato le regole. Auspico che le autorità competenti facciano chiarezza nel più breve tempo possibile, nel rispetto dello Spezia Calcio e di tutti i suoi sostenitori”
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