Settore marittimo, per raggiungere il 'net zero' servirà raddoppiare la produzione di rinnovabili
di Edoardo Cozza
Nuovi dati dimostrano che la domanda futura di carburante per l'industria navale è pari all'intera attuale produzione di energie rinnovabili
Nuovi dati pubblicati il 17 maggio 2022 hanno rivelato come lo shipping richiederà l’equivalente dell’intera attuale domanda mondiale di energia rinnovabile per sostituire l’uso di combustibili fossili.
Commissionato dall’International Chamber of Shipping, realizzato dal Professor Stefan Ulreich dell’Università tedesca di Scienze applicate e presentato alla World Ports Conference di Vancouver, in Canada, il rapporto “Fuelling the Fourth Propulsion Revolution” evidenzia come il fabbisogno di nuovi green fuels per lo shipping possa rappresentare notevoli opportunità per investitori e governi.
Il rapporto mostra che per raggiungere l’obiettivo di “net zero” nel settore marittimo entro il 2050, la richiesta di combustibile comporterebbe un aumento di forniture elettriche da fonti rinnovabili fino a 3.000 TWh, pari all’attuale produzione mondiale.
Inoltre, per raggiungere lo scenario net zero emission dell’IEA (International Energy Agency) entro il 2050, il mondo avrebbe bisogno di aumentare di 18 volte l’attuale capacità di produzione elettrica da fonti rinnovabili.
Prendendo come esempio il commercio globale di idrogeno, il rapporto ha identificato sostanziali potenziali benefici per i paesi esportatori e importatori, in particolare nel sud del mondo. Ciò è dovuto ai differenziali sui costi previsti per la produzione di tali combustibili nel mondo (dagli attuali 72,60 €/MWh a 156,40 €/MWh nel 2050).
La fascia di costo riflette l’abbondanza di potenziale rinnovabile, come l’energia solare ed eolica, in molti paesi dell’Africa e dell’America Latina, che possono generare l’elettricità necessaria per la produzione di combustibili a idrogeno a costi molto inferiori.
Il rapporto ha identificato i primi paesi che stanno cercando di cogliere queste opportunità di investimento, tra i quali Germania, Algeria e Cile, che hanno già firmato molteplici accordi bilaterali sulla produzione di combustibile a idrogeno (visto come fondamentale per l’alimentazione delle navi).
Il rapporto “Fuelling the Fourth Propulsion Revolution” sottolinea l’urgente necessità di una maggiore ricerca e sviluppo nei combustibili verdi e lo sviluppo specifico di infrastrutture di produzione in località geografiche chiave come l’America Latina e l’Africa.
Le stime mostrano un potenziale di produzione di oltre 10.000 TWh per combustibili a zero emissioni netti di carbonio nelle regioni costiere di tutto il mondo. Lo shipping considera gli investimenti in queste aree fondamentali per aiutare i paesi a realizzare i potenziali guadagni previsti negli accordi bilaterali già stipulati.
Ad oggi, permane una carenza di investimenti in tecnologie a emissioni zero e l’IEA evidenzia che il totale degli investimenti delle aziende in ricerca e sviluppo per il settore marittimo è diminuito, da $ 2,7 miliardi nel 2017 a $ 1,6 miliardi nel 2019.
Tuttavia, entro il 2050, secondo l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), almeno la metà dei combustibili a zero emissioni nette scambiati a livello globale dovrebbe essere trasportata per mezzo delle navi. La relazione odierna indica che ciò rende il trasporto marittimo un fattore chiave anche per la decarbonizzazione dei settori industriali terrestri.
Il Professor Stefan Ulreich ha dichiarato: “Per soddisfare l’enorme domanda di combustibili a base di idrogeno nel Nord del mondo, sono urgentemente necessari centri di produzione nei paesi del Sud. Mentre i governi stanno iniziando a rendersi conto della necessità di passare a combustibili come l’idrogeno, finora sembra che sia stata data poca attenzione a come verranno effettivamente trasportati tali combustibili. Pertanto, lo shipping deve far parte dei più ampi negoziati sulla transizione energetica e insieme ai porti avrà bisogno di investimenti, dai quali, peraltro possono enormi opportunità di guadagno”.
Stuart Neil, Director of Strategy and Communications dell’ICS ha dichiarato: “La navigazione sarà un fattore chiave per la transizione energetica globale, fornendo soluzioni convenienti e flessibili per trasportare almeno la metà dei combustibili netti a zero emissioni di carbonio scambiati in tutto il mondo. Si parla molto della transizione energetica globale verso carburanti a emissioni zero al di fuori del trasporto marittimo. Ma quello che abbiamo scoperto in questo rapporto è che c’è un’enorme opportunità per tutti”.
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