Tifosi Samp: dopo Garrone, tocca a Ferrero
di Redazione
I retroscena dell'assemblea alla Sala Chiamata del Porto
"Dobbiamo costringere Ferrero a lasciare la Samp perchè è indegno di essere il nostro presidente, ma non stanchiamoci di sostenere la Samp e aiutarla a raggiungere la salvezza".
Lo hanno ribadito ieri i circa 300 tifosi doriani che hanno preso parte all'assemblea pubblica che si è tenuta alla Chiamata del Porto della Culmv. Presenti, fra gli altri, gli Ultras, I Fedelissimi, I Molesti Sampierdarena, I Fieri Fossato, il gruppo di Struppa, i Cattivi Maestri, e la Federclubs.
L'assemblea è cominciata con l'annuncio di un ultras: "Domenica prima della partita tutti in marcia per contestare Ferrero e la società. Si parte da Brignole e si arriverà sino allo stadio. Contestazione dura ma civile fuori dallo stadio, ma tifo sano e unito dentro il Ferraris, hanno ribadito gli altri ultrà che si sono succeduti al microfono, "dobbiamo aiutare la squadra a raggiungere la salvezza", è stato detto fra gli applausi.
Proprio dagli interventi dei capi ultrà è nata l'estemporanea, ma solo a prima vista, perchè è evidente che non è così, decisione di sciogliere l'assemblea e di andare tutti insieme a protestare sotto la casa dell'ex presidente Edoardo Garrone, in via Dodecaneso, ad Albaro (nella foto):
"E' lui che ci ha dato Ferrero come presidente ed è lui ora che deve aiutarci a mandarlo via, magari ricucendo con il gruppo di Vialli che era interessato all'acquisto. Dunque - ha esortato un capo ultrà - Se siamo stati capaci tanti anni fa ad portare in 4 mila la nostra solidarietà a Mantovani quanto era a Lugano possibile che ora non siamo capaci di andare in 400 a contestare Garrone sotto casa sua? Andiamoci subito e senza preavviso, senza televisioni, e facciamogli capire in modo pacifico che adesso non può abbandonarci, lui ci ha messo in questa situazione e lui ora ci deve tirare fuori. Andiamo subito...".
A queste parole l'assemblea si sciolta come d'incanto, come se tutto fosse già preordinato, e le 300 persone presenti nella Sala Chiamata, ultrà ma anche tanti semplici tifosi, adulti e giovani, fra cui anche qualche ragazza, si sono ordinatamente riversate in strada. Poi tutti in macchina e in scooter per una marcia notturna in direzione di via Dodecaneso, nel cuore verde e più lussuoso di Albaro. Una volta davanti alla villa in stile Beverly Hills di Garrone, dove nel frattempo era giunta la Digos, oltre alla scorta personale dell'ex presidente, solo cori: "Garrone tu ce lo hai messo e adesso tu ce lo togli"
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