Toti a Telenord: "Rapporto tra politica e magistratura si affronti nelle aule parlamentari, non nei tribunali"
di Stefano Rissetto
L'ex presidente presenta il suo "Confesso, ho governato", instant book scritto a causa dell'inchiesta che lo ha portato alle dimissioni
Ospite di TgnToday a Telenord, l'ex presidente della Regione Giovanni Toti ha presentato il suo libro "Confesso, ho governato". L'instant book è stato il pretesto per una carrellata su tutti i temi della stretta attualità.
Il libro - "E' un proposito che io volevo attuare da molto tempo. È chiaro che l'inchiesta di quest'estate ha inciso nella sua composizione. È chiaro anche che è stato uno strumento ermeneutico, in qualche modo per tirare fuori una serie di temi su cui io da tempo volevo scrivere. D'altra parte scrivere è il mio mestiere. Spero francamente di aver scritto un libro interessante ed è un lungo processo alla politica sotto molti aspetti. La politica che abbiamo conosciuto qua con le sue debolezze, ma anche con le sue forze. Anche la politica che non ha saputo difendere negli ultimi trent'anni i suoi confini da certa ingerenza della magistratura a cui io non ho mai dato colpa , francamente lo do più alla politica che non ha saputo costruire intorno a sé quei muri di confini che dai tempi di Locke, Hobbes, Rousseau sono sono garanzia del sistema democratico. E poi ancora quella politica che troppo spesso ha seguito le piazze invece di guidarle. Sto leggendo un bel libro di Tony Blair, pubblicato da Silvio Berlusconi editore. Al tema della leadership dedica grandissimo spazio perché, come spiega, prendere i voti è una cosa governare un'altra. E non sempre le soluzioni che le piazze chiedono a gran voce sono quelle che poi servono davvero al Paese e anche a quelle stesse piazze".
Campagna elettorale - La presentazione del libro può avere un effetto sulla campagna elettorale di Marco Bucci? No, io penso che la campagna elettorale di Marco Bucci vada benissimo di suo, senza bisogno del mio libro. Poi è abbastanza evidente che avendo convissuto per sette anni, lui alla guida della città e alla guida della Regione, abbiamo passato insieme momenti terribili e orribili come la strage del Ponte Morandi, così come abbiamo passato anche momenti di grande soddisfazione. Però è evidente che la campagna elettorale è un'altra cosa. Non ci sono temi d'attualità che riguardano questa campagna elettorale, cioè tutto quello che è accaduto nei nove anni precedenti. Credo che di quei nove anni precedenti un pezzettino certamente farà il gioco di Bucci, perché chi non vuole cambiare in questa regione non credo abbia altre scelte".
Immunità - "Io penso che quello che abbiamo smontato in questi trent'anni ha creato uno squilibrio complessivo del sistema Paese e penso anche che avesse ragione Montesquieu quando dice che senza colpa qualsiasi potere tende a tracimare dai suoi argini, fino a quando non trova un muro di un altro potere che lo deve, che lo deve riequilibrare. Io non solo credo che il Parlamento debba ripristinare il tema delle immunità, il tema dei tribunali, dei ministri utilizzati nel modo più appropriato. La magistratura applica delle leggi e le può applicare in modo corretto e le può applicare in modo malevolo, le può applicare semplicemente sbagliando. Questo poi sarà la storia a dirlo. Dico che se le leggi sono chiare lasciano poco margine di interpretazione. Ben venga quel disegno di legge Zanettin che oggi prevede una riduzione delle intercettazioni telefoniche a un certo numero di giorni per determinati tipi di reato. Se tutto questo fosse avvenuto, forse non saremmo nelle condizioni in cui oggi noi siamo".
Nove anni fa - "Se nove anni fa risultato in Liguria fosse stato diverso. Beh, probabilmente sarei rimasto al Parlamento europeo e probabilmente sarebbe stata una storia diversa per me, soprattutto una storia diversa per questa regione che io credo abbia molto guadagnato da questo cambio, senza attribuirmi più meriti di quelli che ho, dal cambio di registro politico che nel '15 gli elettori hanno scelto e poi nel '20 hanno confermato. Non ho mai chiesto paracaduti. Non ho intenzione di avere paracaduti. Non li ho mai chiesti neppure a Berlusconi quando scese in campo con lui nel 2014 per le elezioni europee. Probabilmente se mi fosse successo quello che è successo quest'estate, alcuni anni fa, quando passai con Berlusconi alcuni anni della sua condanna per un processo che, ricorderete tutti, l'aveva condannato a tre anni di reclusione, probabilmente avrei capito di più alcune sfumature del suo pensiero che poi ci portarono talvolta ad avere anche delle divergenze di prospettiva".
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