I trattori e il paradosso della soddisfazione per poter usare i pesticidi
di Gilberto Volpara
L'intervista del direttore Cersaa, Giovanni Minuto
L’agricoltura è tornata in prima pagina nella settimana di Sanremo come non succedeva da anni. È, certamente, un merito della protesta continentale portata in strada dai “trattori”. Un faro che in Liguria si era già accesso 10 giorni prima, nell’entroterra genovese, con la protesta di alcuni allevatori protagonisti del presidio nei pressi del casello autostradale di Busalla. Nelle ore che portano alla conclusione del Festival c’è da chiedersi se, almeno in Italia, tali problematiche resteranno in copertina o torneranno nel dimenticatoio. Tutto, mentre la velocità della comunicazione, ha regalato quasi il paradosso, tra i non addetti ai lavori, che la soddisfazione del settore sia legata alla possibilità di poter utilizzare ancora i pesticidi in modo libero.
A Telenord fa chiarezza uno dei tecnici più preparati del comparto, Giovanni Minuto che è direttore del Centro di Ricerca e Sperimentazione Agricola di Albenga.
Non crede che problematiche di un costo equo del prodotto, lotta alla siccità ormai costante, burocrazia, approvvigionamento delle materie prime siano temi più urgenti per l’agricoltura di Liguria? “Altrettanto importanti, certo, ma il corretto utilizzo dei prodotti fitosanitari, non chiamiamoli pesticidi, è argomento prioritario anche in questo territorio. Bisogna, però, accostarsi ad esso con grande razionalità e analisi scientifiche appropriate. Urla e grida, difficilmente, portano risultati”.
Considerazioni a margine del convegno organizzato da Cia relativamente al florovivaismo. Un evento partecipato, anche, dall’assessore regionale Alessandro Piana. A evidenziare le priorità del mondo produttivo ligure, tra gli altri, il presidente provinciale Cia Savona, Sandro Gagliolo: “La piana albenganese così come le aziende e i produttori floricoli attendono risposte concrete dalle istituzioni rispetto a un comparto strategico dell’economia locale e delle filiere agricole del nostro territorio. E’ inoltre fondamentale per le imprese avere il giusto supporto operativo nell’intercettare e consolidare la loro presenza nei mercati, sostenendo i processi innovativi, come la stessa agricoltura di precisione, che possono fornire gli opportuni margini di competitività. Crediamo inoltre sia indispensabile favorire il ricambio generazionale del sistema produttivo, incentivando i giovani agricoltori e al tempo incidere sul recupero e la valorizzazione delle aree rurali. Vogliamo lanciare un messaggio di confronto e massimo coordinamento da instaurare tra enti, associazioni, cooperative, stakeholder, centri di ricerca e produttori per favore il rilancio del florovivaismo. Questo, a maggior ragione, per il difficile periodo che stiamo affrontando come categoria con un clima di protesta che si è diffuso nel settore. Gli agricoltori devono tornare al centro delle politiche economiche e di sviluppo”.
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