Ventimiglia, Bagnasco (FI): "Comuni di frontiera, il governo adotti misure speciali"
di Carlotta Nicoletti
Il riferimento è alla carenza di agenti della polizia municipale, rispetto alla mole di lavoro
A margine di un incontro con il sindaco Flavio Di Muro, l'onorevole Roberto Bagnasco ha detto: "Il governo deve prendere provvedimenti speciali per i Comuni di frontiera, come Ventimiglia. Sentivo dal sindaco per esempio, che i vigili urbani sono una ventina. Non è assolutamente possibile che un Comune come Ventimiglia, che ha problematiche diverse rispetto ad altri centri con lo stesso numero di abitanti, debba confrontarsi con le identiche regole. Servono deroghe normative per le assunzioni e aiuti economici per pagare questi assunti".
Un appuntamento fissato già da tempo, prima della nuova emergenza migranti, al termine del quale si è impegnato a riferire al ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani. Il riferimento è alla carenza di agenti della polizia municipale, rispetto alla mole di lavoro che richiede la città. "Ventimiglia è una realtà che deve essere conosciuta in maniera approfondita. Il sindaco mi ha parlato di questi problemi in maniera molto diffusa e credo di poter tornare a Roma con idee più chiare e non solo sui Cpr per i quali la nostra posizione è chiarissima: sono necessari; la localizzazione dipende poi dai ministeri dell'Interno e della Difesa, che avranno il compito di metterli in piedi e si cercherà soluzione più adatta nelle vicinanze del confine". Bagnasco ha voluto sottolineare che i Cpr "sono per immigrati irregolari che non hanno alcuna intenzione di regolarizzarsi", non per chi vuole ottenere asilo.
La Cgil Liguria dice 'no' all'apertura di un centro di permanenza per i rimpatri dei migranti in Regione. "Le politiche nazionali del Governo sui centri di permanenza per i rimpatri in Liguria, sposate dal presidente della Regione Giovanni Toti e accolte con entusiasmo dal sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro, non sono condivisibili perché peggiorano le condizioni dei migranti e quelle dei cittadini liguri e del territorio", intervengono la Cgil della Liguria e di Imperia in una nota congiunta. "Creare un Cpr a Ventimiglia significa trasformarla in un grande centro di detenzione dove bloccare sino a 18 mesi i circa 30 mila respingimenti effettuati ogni anno dalla Francia. - sottolinea la Cgil - A questi si aggiungerebbero i migranti provenienti dalle altre Regioni che, al contrario della nostra, si stanno rifiutando di ospitare le strutture di detenzione". "Le politiche repressive non portano ad alcun risultato, anzi. Il caso delle guardie giurate davanti al cimitero di Ventimiglia, dove i migranti trovavano acqua e servizi igienici, si sono dimostrate un inutile e dannoso dispendio di risorse pubbliche. Ora infatti i migranti sono lasciati allo sbando e sparsi per la città. - continua il sindacato - Solo i centri di accoglienza possono dare risposte ai bisogni primari delle persone in transito e toglierle dalla strada, diminuendo il ruolo dei passeur e della malavita organizzata, diminuendo i disagi alla cittadinanza e alle attività economiche".
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