Vertice Italia-Russia, l'ambasciatore di Mosca: "Se avrete bisogno di più gas, noi risponderemo"
di Marco Innocenti
E sulla crisi in Ucraina: "Basta sbandierare ogni giorno la data di un possibile attacco: noi non vogliamo la guerra e tutti lo hanno capito"
"Il presidente mi ha detto che l'anno scorso la Russia ha esportato in Italia 22,8 miliardi di metri cubi di gas, 2 miliardi in più del 2020. Se l'Italia avrà bisogno di più gas, risponderemo". Sono parole rassicuranti quelle pronunciate dall'ambasciatore russo Sergey Razov al quinto seminario italo-russo tenutosi stamani a Genova, nel salone del Palazzo della Borsa.
"All'interno delle sanzioni contro la Russia si dice 'no' al gasdotto Nord Stream, che è pronto - ha poi aggiunto Razov - In Europa potrebbero arrivare 50 miliardi di metri cubi di gas e questo avrebbe risolto tutti i problemi del gas: chi deve prendere le decisioni decida. O siete preoccupati della crisi energetica e del deficit di gas in Europa, mentre oggi i luoghi di stoccaggio del gas in Europa sono riempiti soltanto al 35%, molto meno rispetto al passato o volete porre fine al Nord Stream che avrebbe potuto dare il suo importante contributo alla soluzione del deficit di gas".
Razov ha poi parlato della crisi in Ucraina: "Russia e Cina si avvicinano, vogliono creare un'alleanza militare, voi colleghi americani cosa volete introducendo sanzioni infernali contro la Russia? Adesso vi spaventate da soli del fatto che Russia e Cina si avvicinano. Vi chiedo di essere ragionevoli, non mettiamoci paura gli uni contro gli altri, non possiamo di continuo fissare le date di un attacco russo sull'Ucraina. Tutto il mondo ormai si è stancato di questo, tutte le persone di buonsenso capiscono che non vogliamo la guerra. Anche il presidente Zelensky diceva la stessa cosa ma ogni giorno il presidente dell'Ucraina ci dice quali sono le date dell'attacco".
"La Nato è un fattore di stabilità e sicurezza in Europa? - ha proseguito Rezov - Beh, ascoltate, siamo tutte persone intelligenti, abbiamo la memoria storica, ricordiamoci cosa è successo a Belgrado o dell'aggressione alla Libia nel 2011, da ben 11 anni non possiamo mettere insieme i cocci della tazza rotta dalla Nato in Libia". "Duemila civili sono morti a causa dei bombardamenti Nato in Serbia - ha aggiunto l'ambasciatore russo presso la Santa Sede Aleksandr Avdeev - per la Russia fu uno choc tremendo. Questo choc è diventato per noi un'esperienza, l'avvicinamento delle infrastrutture della Nato verso le frontiere russe può portare alle stesse conseguenze per noi" .
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