Vialli: "La Sampdoria? Non c'era intesa sul prezzo, ero convinto di poter far bene"
di Redazione
L'ex bomber: "Dispiace aver condizionato l'umore e i risultati della squadra"
I gemelli del gol di nuovo insieme in Nazionale. Da novembre il commissario tecnico Roberto Mancini avrà al suo fianco Gianluca Vialli nel ruolo di capo delegazione. L'ex bomber alla vigilia della partita tra Italia e Grecia che può garantire a Bonucci e compagni la qualificazione all'Europeo con tre giornate d'anticipo scioglie le ultime riserve e riabbraccia la famiglia azzurra. Dal ritiro della Nazionale, e con indosso la tuta dello staff, Vialli si presenta come ambasciatore dei volontari di Roma Euro2020, ma "nei prossimi giorni approfondirò con Gravina la proposta che mi ha fatto e parleremo di come allargare il mio contributo. Tempistiche? Non ce ne sono, ma spero di avere un ruolo definito già per il prossimo raduno, a novembre".
Vialli ringrazia quindi il presidente della Federcalcio per averlo aspettato. Un'attesa legata più alle sue condizioni di salute (sta combattendo contro un tumore) che non alla trattativa saltata all'ultimo per l'acquisto della Sampdoria. "I ruoli sarebbero stati assolutamente compatibili per Gravina - sottolinea -. Da marzo sto facendo altre cure, e dovevano esserci le condizioni fisiche e mentali per prendere questo impegno. Sto bene, bisogna avere pazienza, è dura più di quanto uno possa sperare. Ma i risultati sono positivi e non ha senso che io non continui a fare una vita normale: lavorare fa parte di questo, tutto va nel migliore dei modi. Sono un po' arrugginito ma è bello per me rientrare in un certo tipo di routine che ho fatto per anni. Oggi ci sono le condizioni giuste per cominciare". E per ritrovare il suo amico Mancini: "Ripartendo con Roberto mi sento in buone mani, ci capiamo al volo, c'è stima e fiducia. Lui sa dal primo giorno di questa possibilità, ne ha discusso con Gravina e spero e immagino sia d'accordo. Ieri a Coverciano gli ho detto che sarei felice di potergli dare una mano. Attorno ha già tanti collaboratori e una squadra che sta funzionando benissimo, io voglio aggiungere qualcosa senza togliere niente". Insomma in questi giorni romani Vialli prenderà un po' le misure agli Azzurri per poi calarsi nel ruolo di capo delegazione. "La mia idea è quella di entrare e imparare, ho un master in football business e ho fatto il manager in Inghilterra ma la Nazionale non la frequento da tanti anni. Per quanto ho visto mi sembra che tutto funzioni come un orologio svizzero, ma ci sono tanti modi per poter dare un contributo, magari con nuove idee o facendo funzionare meglio quelle che già ci sono. Io adesso devo capire come va e farlo con umiltà".
E lo stesso approccio avrebbe avuto da dirigente della Sampdoria se la trattativa per l'acquisto non fosse saltata. "Dispiace perché, a parte il tempo e le energie investite, ero convinto di poter fare bene. Avrei lavorato con passione, coraggio, umiltà per poter rappresentare il popolo sampdoriano nel migliore dei modi" evidenzia Vialli, senza però accusare il presidente Ferrero: "La trattativa è fallita per un motivo molto semplice: non abbiamo trovato l'accordo sul prezzo. Non è colpa di nessuno. Chi vende ha un'idea, chi compra un'altra: Ferrero ha fatto un prezzo e non è stato possibile trovare un punto di incontro - conclude -. Ci spiace che questa cosa sia diventata pubblica e abbia in qualche modo condizionato l'umore e i risultati della squadra, ma abbiamo la coscienza pulita".
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