A Genova il Liguria Pride, Bucci: "Sono qui perché sono il sindaco di tutti"
di Pietro Roth
Qualche momento di contestazione, ma senza tensioni: "Patrocinio? Potremmo ragionarci"
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"Sono venuto perché sono il sindaco di tutti" ha detto il primo cittadino di Genova Marco Bucci che è arrivato alla partenza del Liguria Pride intorno alle 15.30. Accolto con una certa diffidenza dagli organizzatori che hanno ribadito che le politiche del Comune di Genova sono contrarie alle richieste fatte dalla comunità lgbt, Bucci ha percorso tutto il corteo salutando vari esponenti politici di centro sinistra e partecipanti alla manifestazione. Il sindaco ha ricevuto in dono un braccialetto arcobaleno e una ghirlanda: "Non la metto ma la tengo", ha detto Bucci ringraziando. Nei trenta minuti di visita il primo cittadino ha ricevuto strette di mano e saluti, tanti sguardi di stupore ma nessun vero momento di tensione. Qualcuno gli ha detto "Vergogna vai a casa!" e dalle femministe di Non una di meno è partito qualche coro di contestazione. "Potremmo cominciare una discussione intorno al Patrocinio del Pride" ha detto il sindaco di Genova rispondendo ai giornalisti, mentre sulle cause civili circa il riconoscimento all'anagrafe di due genitori dello stesso sesso il sindaco ha ribadito: "Io devo applicare la legge perché il sindaco è espressione massima della legalità". L'invito alla comunità lgbt è stato quindi di "battersi per cambiare la legge in Parlamento".
Circa 10mila i manifestati arrivati al Liguria Pride di Genova, partito in corteo intorno alle 16.30, per partecipare con palloncini, cartelli e volti dipinti con i colori dell'arcobaleno. Il corteo viene aperto dallo striscione del coordinamento "Liguria pride 2019, Genova better than this" slogan che fa il verso, ironicamente, allo slogan del Comune di Genova per promuovere il turismo sotto la lanterna ('More than this'). Partito da via San Benedetto è previsto che il corteo percorra il centro fino a Brignole per risalire poi via XX Settembre e concludersi nella centrale piazza De Ferrari. Si tratta di un percorso di 4 chilometri, più lungo di quello dello scorso anno, aspetto oggetto di un piccolo battibecco tra il sindaco di Genova Marco Bucci e gli organizzatori: Bucci ha infatti ricordato come "il Comune non patrocina il Pride ma paga tutte le spese con un costo complessivo di 50 mila euro che sono a carico quindi di tutta la comunità". Gli organizzatori gli hanno replicato che "essendo il Pride una manifestazione politica, esattamente come accade con gli altri cortei è normale che le spese vengano pagate dal Comune".
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