Addio a Francesco, il Papa dell'ecologia integrale
di Simone Galdi
Lo scomparso Pontefice è stato un convinto sostenitore di politiche ambientali legate alla lotta alla povertà
Il mondo piange Francesco, il papa dei poveri e del dialogo, il pontefice che più di tutti si è speso per sensibilizzare la Chiesa e i credenti sui temi della protezione dell'ambiente e del cambiamento climatico. La sua visione di una lotta alla povertà strettamente connessa alla protezione del pianeta è stata esposta già nel 2015, all'interno dell'enciclica "Laudato sì" - fin dal titolo un chiaro riferimento al Cantico del Santo di Assisi.
L'ecologia integrale - Nel documento, Bergoglio ribadiva che la Terra non è un semplice sfondo della vita umana, ma parte integrante della nostra esistenza. Ne derivava un invito alla “conversione ecologica”, che comprende attenzione per i poveri, impegno sociale e serenità interiore. Ogni elemento, secondo il Papa, è interconnesso e richiede un cambiamento culturale e politico che metta al centro la “cura della casa comune”, sempre più simile, nella descrizione del Santo Padre, ad un "immenso deposito di immondizia”.
Tra rifiuti e risorse – Su questi presupposti, il Papa sollecitava l'adesione a modelli produttivi basati sul riutilizzo, riciclo e uso limitato delle risorse non rinnovabili. L’acqua potabile veniva definita un diritto umano essenziale, richiedendo allo stesso tempo un impegno per la tutela della biodiversità, messa a rischio dalla scomparsa di migliaia di specie. Francesco aveva parlato anche di “debito ecologico” tra Nord e Sud del mondo, frutto di squilibri nei rapporti commerciali e ambientali.
La giustizia sociale – Tra le affermazioni più importanti di Francesco si trova quella per cui l’inquinamento ambientale colpisce in modo sproporzionato i più deboli. Il Pontefice criticava la convinzione che la soluzione risieda nella riduzione delle nascite, denunciando al contrario un consumismo estremo e selettivo. La risposta proposta è la costruzione di un sistema normativo che protegga gli ecosistemi e promuova un’autentica giustizia ambientale e sociale.
Verso il bene comune – L’ecologia integrale, secondo la visione Francesco, è inseparabile dalla nozione di bene comune. La crisi ambientale non può essere dissociata da quella sociale, e ogni azione deve considerare l’impatto sulle generazioni future. Anche l’ambiente urbano, le comunità locali e le culture devono essere tutelate come parte del patrimonio collettivo. "Una sete di potere egoista e l'abbondanza di beni materiali conducono ad un uso sbagliato delle risorse naturali, con l'esclusione dei deboli e degli svantaggiati", disse Bergoglio all'Assemblea delle Nazioni Unite, nel settembre del 2015.
Il punto di non ritorno - Anche nell'ultima parte del suo pontificato, Francesco si è speso per sensibilizzare istituzioni e cittadini nei confronti dei temi ambientali, a dispetto di un negazionismo galoppante, pompato anche da diverse parti politiche con argomenti che di scientifico avevano spesso poco o nulla. "Il mondo in cui viviamo sta collassando, e potremmo essere vicini al punto di non ritorno", scrisse in un documento datato 4 ottobre 2023. "Nonostante tutti i tentativi di negare, nascondere, mascherare o relativizzare la questione, i segni del cambiamento climatico sono qui e diventano sempre più evidenti".
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