Addio a Paolo Odone, il ricordo della Camera di Commercio: "Grande protagonista di Genova, ci mancherà"
di Redazione
La toccante lettera del presidente Attanasio, che ne raccolse il testimone nel 2018, e del segretario Caviglia, a lungo a suo fianco nelle associazioni di categoria
"Una figura unica e insostituibile, ci mancherà moltissimo, non solo come vice presidente vicario della Camera di Commercio di Genova ma anche come mentore, fucina di idee, grande innovatore e soprattutto amico fidato. Non è da tutti lasciare la guida di un ente come la Camera di Commercio dopo quasi vent'anni e restare come numero due, per dare una mano. Lascia un grande vuoto in tutti noi". Così il presidente della Camera di Commercio di Genova Luigi Attanasio esprime cordoglio per la morte di Paolo Odone, per quasi vent'anni presidente della Camera di Commercio di Genova e ancora in carica come vice presidente, era presidente di Confcommercio Genova e Liguria e dell'aeroporto di Genova. I funerali si svolgeranno venerdì 14 aprile alle 10 nella basilica di Carignano.
Oltre ad Attanasio, che ha raccolto da lui il testimone alla guida della Camera il 15 ottobre del 2018, lo ricorda il segretario generale Maurizio Caviglia, una vita al suo fianco prima in Confcommercio e poi alla Camera di Commercio. "Paolo Cesare Odone è stato il primo presidente della Camera di Commercio di Genova eletto dai rappresentanti delle categorie economiche, nel 1999, quando la legge 580 pose fine alla lunga era delle nomine ministeriali per gli Enti camerali - rievocano Attanasio e Cavoglia -. Nei suoi quasi 4 mandati al vertice della Camera di Commercio, dal 99 al 2018, ha saputo ricucire i rapporti fra le tante anime del mondo economico genovese e convogliare le energie di tutti verso l'obiettivo comune delle infrastrutture, per lui una vera e propria passione".
"È stato uno dei protagonisti di Genova Capitale Europea della Cultura nel 2004, della riscoperta turistica della città, della valorizzazione dei Palazzi dei Rolli, di cui si è fatto orgogliosamente alfiere nei suoi tanti viaggi nelle capitali europee. Fu lui a decidere di tenere sempre aperta e visitabile la sede di Palazzo Tobia Pallavicino, in via Garibaldi 4, di cui amava fare da guida per gli ospiti della Camera ma anche per i turisti - sottolineano -. Aveva un talento naturale per le lingue. Fra le sue ultime intuizioni quella della 'silver economy'".
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