Alluvione Genova, Marta Vincenzi in tribunale chiede l'affidamento ai servizi sociali
di Anna Li Vigni
"I sindaci portino avanti una battaglia sulla protezione civile. Conterò i giorni fino al 2024 per non avere più pendenze con l'amministrazione"
Si è conclusa l'udienza di sorveglianza dell'ex sindaco Marta Vincenzi che alle 14.30 è entrata nell'aula 5 al settimo piano del Tribunale di Genova accompagnata dal suo difensore, l'avvocato Stefano Savi.
"Abbiamo dovuto spiegare la situazione dei risarcimenti del danno mettendo in risalto quanto ci siamo spesi perchè questi danni venissero risarciti e dando disponibilità per il futuro per eventuali comportamenti necessari alla misura. Il procuratore generale ha dato un parere favorevole", commenta l'avvocato Stefano Savi.
"Per me è un sollievo. Ora inizia la fase meno dolorosa di tutti questi anni che è cominciata con l'alluvione, col dolore e la disperazione, con le morti che non si possono mai risarcire e poi con un processo che io ho considerato e considero sbagliato e ingiusto e che è arrivato a compimento e per io quale io naturalmente sono assolutamente disponibile a pagare le conseguenze" spiega l'ex sindaco Marta Vincenzi.
"Da questo momento fino al 2024 conterò i giorni per diventare una persona che non ha più pendennze con la amministrazione. Questo mi restituisce il coraggio perchè sono una persona che ha lavorato per le istituzioni tutta la vita per cui è una situazione penosa, però la meno penosa di tutti questi anni.
Farò delle cose, spero siano utili a coloro ai quali le rivolgerò, non ho particolari sofferenze in questo momento se non quella di un processo che non ha chiarito come si sono svolti i fatti e dal quale non hanno avuto giustizia nè i parenti delle vittime nè i condannati ma soprattutto da cui non ha giustizia una città dove gli errori umani si sono veramente verificati", commenta l'ex sindaco di Genova.
"Un appello a tutti i sindaci a portare avanti una battaglia perchè sulla protezione civile sia fatta maggiore chiarezza e si investa di più. Non basta individuare un solo responsabile della protezione civile e soprattutto sia chiara la catena di comando. Da questo tipo di processi si muore, si muore dentro, ma non si impara. Quello che è cambiato è che i sindaci sono più tutelati. Bisogna migliorare la cultura generale della prevenzione. Spero che la corte europea individui alcune incoerenze", dichiara Marta Vincnzi, subito dopo la conclusione dell'udienza di sorveglianza durante la quale è stato chiesto l'affidamento ai servizi sociali.
Ora si attende lo scioglimento della riserva.
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