Arenzano, la rabbia di un'abitante contro i lumbard: "Hanno portato giù tutto quello che potevano portare"
di Michele Varì
Fra il carruggio e la Pinete dei vip a "caccia" dei milanesi ora diventati i nuovi "untori"
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Nel carruggio e nella Pineta dei vip di Arenzano, con puntatina a Cogoleto, a "caccia" di lumbard, i nuovi appestati, per un servizio che mai ci saremmo mai immaginato di fare, con arenzanesi che non nascondo i loro sentimenti e la paura, e milanesi arrivati dal Sud: allora emarginati perché meridionali, ora discriminati perché lumbard in fuga dalla zona rossa. Uno dei milanesi con casa ad Arenzano avverte: "C'è razzismo, ma quando sarà finito tutto ve la faremo pagare".
Un viaggio che non nasconde sorprese, con tanti foresti, i milanesi, ma anche stranieri, una scozzese e, ovviamente, tanti arenzanesi e pure una ragazza di Varazze incontrata a Cogoleto che ammette, "a noi i milanesi non sono mai piaciuti".
Fra i più spaventati il titolare di un'agenzia immobiliare della Pineta, che quando apre la porta viene incontro al giornalista, "stia a distanza, stia lontano" nonostante fosse lontano già oltre un metro e mezzo: "Dobbiamo tutti chiuderci in casa".
Una donna austriaca profetizza: "Dopo questa settimana sapremo se finisce il picco ci salviamo, potrebbero esserci un milione di morti, lo ha detto il presidente di Cassazione. Il coronavirus in Austria? Non lo so, probabilmente non lo dicono, comunque gli italiani non li fanno entrare"
Fra quelli che si è portato avanti il sindaco di Arenzano Luigi Gambino, che ha lanciato un appello su Fb per invitare tutti, cittadini e ospiti, a rispettare le direttive ministeriali per prevenire il coronavirus.
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