Autostrade, il tribunale del riesame revoca gli arresti domiciliari a Castellucci
di Redazione
Dalle indagini emerge "un quadro di totale mancanza di scrupoli per la vita e l'integrità degli utenti delle autostrade"
Revocati gli arresti domiciliari a Giovanni Castellucci, ex Ad di Aspi e Atlantia. Lo ha deciso il tribunale del Riesame nell'ambito dell'inchiesta sulle barriere antirumore, ritenute dall'accusa difettose. I giudici hanno però disposto per il manager l'interdizione.
"Siamo molto soddisfatti per la revoca dei domiciliari. Avevamo detto fin da subito che la misura ci sembrava sproporzionata. Aspettiamo le motivazioni". È quanto ha detto il legale di Castellucci, l'avvocato Carlo Longari, dopo l'accoglimento della sua richiesta. Castellucci era finito ai domiciliari lo scorso novembre nell'ambito dell'inchiesta sulle barriere antirumore pericolose. Secondo la procura e la Guardia di finanza, gli allora vertici di Aspi sapevano che le strutture erano difettose ma non le cambiarono per fare risparmiare la società.
Giovanni Castellucci è indagato dalla procura di Genova anche per la vicenda delle gallerie, inchiesta aperta dopo il crollo della volta della galleria Bertè in A26 la Genova - Gravellona Toce il 30 dicembre dell'anno scorso. Quella sera caddero oltre due tonnellate di cemento, nessun mezzo rimase coinvolto. A seguito di quell'episodio partì una nuova inchiesta su Aspi e scattarono controlli sulla rete che portano a interventi di manutenzione che hanno causato code chilometriche e danni economici per circa un miliardo e la pratica è sul tavolo del ministero dei Trasporti.
Dalle indagini della procura e della Gdf sulle barriere fonoassorbenti pericolose in capo a Giovanni Castellucci "emerge un quadro di totale mancanza di scrupoli per la vita e l'integrità degli utenti delle autostrade". Lo scrivono i giudici del Riesame nelle motivazioni della revoca dei domiciliari per l'ex ad di Aspi e Atlantia. "Gli indagati hanno compiuto azioni ed omissioni relative praticamente a tutti i tipi e gli oggetti di manutenzione ed adeguamento nell'ambito della gestione delle autostrade".
Le condotte di Castellucci, per i giudici del Riesame non erano finalizzate solo a compiacere gli azionisti di maggioranza, ma anche per un proprio tornaconto economico. Le condotte erano "tutte volte a una poliedrica e persistente politica del profitto aziendale, soprattutto risparmiando le spese dovute, ma anche cercando di imputarle a capitoli non pertinenti perché potessero in parte detratte dai debiti verso la controparte". Scrivono i giudici: "I soddisfatti azionisti di maggioranza lo compensavano adeguatamente: già nel 2010 riceveva compensi per oltre un milione e 250mila euro all'anno per Aspi e 750mila per Atlantia".
La procura di Genova indaga per tentata truffa per le spese per rimediare agli errori di progettazione delle barriere fonoassorbenti fatte passare come migliorie. Nel fascicolo risulta indagato l'ex amministratore delegato di Aspi e di Atlantia Giovanni Castellucci. Secondo l'accusa, la vecchia gestione di Aspi avrebbe così ottenuto un tornaconto economico per diminuire i debiti assunti verso lo Stato con la sottoscrizione della Convenzione unica.
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