Bankitalia, economia ligure nel 2022 in crescita ma rallentata
di Redazione
Pesa il post-covid e le ripercussioni della guerra in Ucraina
"Nel 2022 l'economia della Liguria ha continuato a crescere sia pure in misura rallentata rispetto all'anno precedente - che del resto era stato quello della ripresa post-Covid - e in maniera differenziata rispetto ai settori produttivi. Nonostante le difficoltà create dalle conseguenze del conflitto in Ucraina ha mostrato di possedere una buona capacità di resistenza e di reazione alle difficoltà".
Daniela Palumbo, direttore della sede di Genova della Banca d'Italia, sintetizza così il risultato del rapporto annuale sull'economia della Liguria che stima nel 2022 una crescita del 3,7%, che con l'avanzare dei mesi ha rallentato progressivamente, ma non azzarda stime sul futuro prossimo perché il margine di incertezza è elevato a causa del contesto geopolitico e dell'inflazione. Nonostante i rincari, a partire dall'energia, oltre i 4/5 delle imprese liguri hanno conseguito un risultato positivo, con la redditività sostenuta dai prezzi di vendita. Il settore trainante è stato il turismo, con flussi cresciuti del 31,7% in particolare gli stranieri, oltre il 70%, la cui spesa, secondo l'indagine di Bankitalia in Liguria è aumentata del 75%.
L'industria in senso stretto è il settore che ha risentito in maniera maggiore dei rincari degli input produttivi: il fatturato è aumentato del 3% per il rialzo dei listini ma le ore lavorate sono rimaste stabili, inoltre si è ridotta, di oltre il 14%, la spesa per gli investimenti, dopo 4 anni di crescita. Inoltre, in un contesto sdi rialzo dei tassi di interesse, il fabbisogno finanziario è stato soddisfatto ricorrendo alla liquidità accumulata in precedenza. Bene il settore delle costruzioni che ha continuato a crescere a ritmi sostenuti con le ore di lavoro dichiarate alle casse edili salite del 18%, grazie alla prosecuzione dei lavori per le opere infrastrutturali e alle agevolazioni per le ristrutturazioni.
Le compravendite di immobili hanno continuato a crescere anche se in modo meno intenso rispetto al 2021 sia nel segmento abitativo (+5,6%) che in quello non residenziale (+4%). L'occupazione è aumentata complessivamente del 3,6%, superando i livelli pre-Covid, trainata dal lavoro dipendente (+6,3%) mentre è diminuito quello indipendente.
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