Bassetti: "Con la pillola, rischio trombosi mille volte superiore a quello del vaccino"
di Antonella Ginocchio
E sul blocco di AstraZeneca da parte della Danimarca: "Non guardiamo in casa d'altri e ricordiamoci l'obiettivo: ridurre le morti da covid"
Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive del Policlinico San Martino è intervenuto a "Fuori Rotta" per fare il punto della situazione vaccini, a seguito dello stop totale di Astrazeneca deciso dalle autorità danesi e dei recenti problemi emersi con il vaccino Johnson & Johnson. "Sinceramente quello che succede in Danimarca a me interessa poco - ha detto Bassetti - perchè ogni paese sa bene le disponibilità del vaccino che ha e qual è la sua campagna vaccinale, quali sono i suoi problemi. Io chiederei di evitare di guardare a quello che fanno gli altri. Sulla campagna vaccinale dobbiamo avere un po' più di coraggio e bisogna guardare in casa nostra, più che guardare gli altri. Sui vaccini, non dobbiamo dimenticarci l'obiettivo, io credo che ci stiamo dimenticando l'obiettivo della vaccinazione. Stiamo parlando di 6 casi di eventi avversi gravi su 7 milioni di vaccinati negli Stati Uniti, per quanto riguarda Johnson & Johnson; meno di 1 caso ogni milione e 200 mila vaccinati, mentre in Europa parliamo di circa 50 casi oltre 20 milioni di vaccinati".
"Se noi guardiamo il rischio di trombosi che ci dà la pillola anticoncezionale - ha aggiunto Bassetti - abbiamo un rischio che è mille volte superiore a quello del vaccino. Se guardiamo il rischio di morte da Covid, arriviamo a 10 mila volte. Quindi il problema non è non dire le cose, ma guardare qual è evidentemente la bilancia dei benefici. Si sente mai dire alle donne che prendono la pillola anticoncezionale abitualmente, che prendendola c'è un rischio di trombosi che arriva ad essere di circa 1000/1500 casi ogni milione di persone che lo prendono? Io non l'ho mai sentito, eppure sappiamo perfettamente che la pillola anticoncezionale è molto diffusa. Noi sappiamo il nostro obiettivo: ridurre i morti per il Covid e ridurre le ospedalizzazioni per il Covid e, ridurre le terapie intensive, l'unico modo è il vaccino, pur sapendo che ci sono dei rischi minimi. Ma se perdiamo di vista questo obiettivo, non possiamo discutere di vaccini. Non si tratta di scegliere tra un farmaco A e un farmaco B per curare il mal di testa. Qui stiamo parlando dell'unico strumento che è in grado di portarci fuori dalla pandemia."
Appena arrivato in Italia anche il vaccino Johnson & Johnson ma per il momento è bloccato. "Ho trovato gravissimo quello che ha detto il commissario europeo, sul fatto che in futuro dovremo orientarci su vaccini mRNA, praticamente mettendo in qualche modo a livello politico una sorta di pietra tombale sui vaccini a vettore virale. Fondamentalmente i vaccini Astrazeneca, Johnson & Johnson, Sputnik e il vaccino italiano ReiThera. Credo che queste affermazioni siano gravissime, in particolare se sono fatte da uno che non è un medico. Io credo che i vaccini a vettore virale siano degli ottimi vaccini e credo che abbiamo un'indicazione anche nel nostro paese per essere utilizzati. Gli inglesi, sicuramente sono stati tra i più pragmatici nella gestione della vaccinazione. Loro hanno utilizzato il vaccino Astrazeneca su 25 milioni di persone, non mi pare che abbiano avuto problemi, anzi hanno avuto dei benefici impressionanti e hanno riaperto da poco pub, ristoranti, negozi oltre ad esserer arrivati a Londra ad avere zero morti per Covid. Mi pare che i benefici siano impressionanti, la dimostrazione di quello che è la vaccinazione se fatta bene."
Ieri la Liguria ha fatto oltre 16 mila vaccini: "Io continuo a sostenere che la Liguria è una tra le 3 migliori regioni italiane, forse la migliore, sia nella gestione della parte assistenziale che oggi sui vaccini: 16 mila vaccini per una regione con la Liguria, che fa un 1 milione e 700 mila abitanti, equivalgono per unra regione come la Lombardia a fare 130mila dosi al giorno. In Italia ne facciamo circa 300 mila e non mi pare che la Lombardia sia a 130 mila. Questo vuol dire che anche su questo la Liguria sta primeggiando, è stato il famoso modello Genova. In Liguria nel momento in cui il gioco si fa duro, i duri vengono fuori. E anche per le vaccinazioni dimostriamo di non avere niente da invidiare a nessuno, anzi se qualcuno vuole imparare come si fanno le cose, noi siamo pronti ad insegnarlo".
Riaperture:" Il primo obiettivo della vaccinazione è quello di mettere in sicurezza tante persone anziane che vivono nella nostra regione, la Liguria è una delle regioni più anziane d'Italia e quindi la vaccinazione è ancora più difficile rispetto ad altre regioni. Vaccinare i 50 enni è facile ma gli 80 e 90 enni non è la stessa cosa. Le vaccinazioni devono avere un impatto sicuramente sul sistema sanitario e sulla sanità pubblica generale, riducendo le ospedalizzazioni. Le vaccinazioni ci devono aiutare anche a ripartire, perchè è evidente che quello che è successo ormai da mesi abbiamo attività ferme. Ma il problema non è soltanto delle attività, ma il problema è di chi non può usufruirne di queste attività, al di là del fatto di pensare ai ristoranti e ai bar, che hanno tutta la mia solidarietà; ma noi non possiamo pià andare in palestra, non possiamo più giocare una partita di calcetto o al cinema, teatro o una partita allo stadio. Queste cose con rigore e tutte le misure di sicurezza devono ripartire, è necessario avere un calendario molto preciso in cui queste attività ripartiranno. E' già successo in altre parti del mondo, io sono un po' nemico di questa visione misurista che hanno la maggior aprte degli italiani, noi andiamo sempre a guardare i paesi che chiudono. Quando chiudono? La Germani adesso chiude, farà un lockdown. La Spagna, l'abbiamo guardata? Perchè la tv italiana, fa passare Madrid come se parlassimo di Kyshcza. Madrid è tra le capitali europee più importanti, molto di più di molte città italiane, anche nel campo delle malattie infettive. Eppure sono due mesi che è aperta e hanno meno decessi rispetto a Milano. Bisogna cercare di far passare dei messaggi e, non solo quelli negativi.
Che estate sarà? "Non sarà ancora un'estate completamente normale, non sarà l'estate del 2019. Secondo me dovrà essere un'estate non come il 2020, non deve essere un'estate pensando che è finito tutto e che a settembre quetermo. Sarà un'estate in cui bisognerà convivere con il virus, ma deve essere un'estate in cui le persone possano andare in vacanza. Estate in cui la nostra regione continui ad essere quello che è sempre stata, non solo per i liguri e delle altre regioni, ma anche per chi viene dall'estero. Questo lo dobbiamo fare, perchè noi abbiamo una fortissima vocazione turistica come regione, a cui non possiamo rinunciare. Dobbiamo come mondo tecnico scientifico, trovare gli strumenti per un'estate in sicurezza.
Sulle isole Covid- free. "L'idea è che la priorità rimane vaccinare le persone anziane e quelle fragili. Tuttavia l'idea di un governatore ma doveva essere un'idea dello stato italiano, quello di promuovere il patrimonio naturalistico, anche delle isole, e far fronte alla concorrenza spietata degli altri paesi come quella della Grecia. Vaccinare le isole minori ci porterebberoi via 50/60 mila dosi di vaccini, vaccinare un quartiere piccolo, i sobborghi di Milano. Ma deve essere una scelta che fa lo Stato, siccome la Grecia ci sta facendo la concorrenza spietata dicendo che hanno le isole covid free, anche noi ci adegueremo. E' un'operazione di marketing da parte del Governo per promuovere il territorio italiano. In questo modo anche gli italiano lo accetterebbero. Diverso è dire che prima le dosi dei vaccini le dò all'Isola D'Elba piuttosto che a Portofino, questo può non essere gradito. Le scelte vaccinali devono partire a livello centrale. Il contingente di vaccino non sarebbe così enorme, si troverebbe il modo di avere delle dosi extra.
Ospiti della nuova puntata di Fuori Rotta, stasera alle 21.00 su Telenord, l'assessore regionale allo sviluppo economico Andrea Benveduti, la consigliera regionale e presidente della commissione bilancio Lilli Lauro e il sindaco di Monterosso Emanuele Moggia. In collegamento, il sottosegretario alla sanità Andrea Costa, il commissario dell'Agenzia "In Liguria" Roberto Moreno, il sindaco di Imperia Claudio Scajola, della Spezia Pierluigi Peracchini, di Lerici Leonardo Paoletti, di Santa Margherita Paolo Donadoni, di Sestri Levante Valentina Ghio e quello di Diano Marina Giacomo Chiappori.
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