Bruxelles, anche Coldiretti Liguria alla "marcia dei trattori", Corsiglia: "Chiediamo attenzione per un settore penalizzato"
di Redazione
"Mandato alle istituzioni UE un segnale di sofferenza di un comparto fondamentale per l'economia del Continente e delle singole nazioni"
Alta tensione a Bruxelles in margine alla riunione dei ministri Ue dell'Agricoltura. La protesta dei trattori, novecento secondo la polizia belga, ha paralizzato le strade della città, con roghi ed esplosioni di petardi, mentre la polizia azionava gli idranti. Forzato anche un blocco, con lanci di uova contro l'edificio del Consiglio Ue situato accanto alla sede istituzionale vera e propria, cui la polizia replicava con i lacrimogeni. Bloccato e poi liberato l'accesso stradale all'aeroporto, traffico paralizzato.
Era presente, fra i tremila rappresentanti della Coldiretti italiana, anche una delegazione della Liguria, guidata dal presidente Luca Dal Pian e dal suo vice Paolo Corsiglia. "Le regole devono essere uguali per tutti" è lo slogan degli agricoltori europei, giunti a Bruxelles da tutta Europa. "Attorno a noi - dice Corsiglia - c'era parecchia tensione, da parte nostra abbiamo scelto di presenziare in maniera assolutamente pacifica ma non tutti sono stati dello stesso avviso, fra i tedeschi come gli olandesi, gli stessi belgi e i francesi che per ragioni logistiche erano i più numerosi ci sono state intemperanze".
"Noi puntiamo ad avere attenzione - ribadisce - per un settore penalizzato dalle politiche europee. Non siamo riusciti ad avere contatti istituzionali concreti ma abbiamo mandato un segnale di sofferenza di un comparto fondamentale per l'economia dell'Europa e delle singole nazioni, che chiede risposte rapide dopo anni di immobilismo".
Rispetto agli eccessi, il presidente nazionale Coldiretti Ettore Prandini tiene a puntualizzare: "Le nostre sono mobilitazioni condotte con determinazione per avere risposte chiare ai bisogni delle nostre imprese ma si distinguono rispetto ad atti di violenza che non ci piacciono e non ci appartengono. La Coldiretti è una forza amica del Paese e non è in contrapposizione con i cittadini né è contro le istituzioni con le quali dialoga per ottenere risposte alle necessità della nostra agricoltura".
E' stata infatti una giornata difficile. I trattori hanno formato un lungo corteo bloccando Rue de la Loi. Gli agricoltori hanno gettato uova sull'edificio Lex, che ospita il servizio di traduzione del segretariato generale del Consiglio Ue. Sotto il suono dei clacson, alcuni manifestanti hanno lanciato petardi, uova e arance. Colonne di fumo denso con aria irrespirabile si sono alzate dai copertoni e dai cassonetti dati alle fiamme, mentre gli agenti in tenuta antisommossa hanno contenuto gli incendi con gli idranti. Alcuni trattori hanno provato a dirigersi verso Place de Luxemburg interdetta ai veicoli agricoli. I manifestanti hanno anche scaricato sull'asfalto del fieno. Gli agricoltori in protesta hanno provato a forzare con i loro mezzi un blocco della polizia, situato all'incrocio tra Avenue d'Auderghem e Rue Belliard.
Da Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha mandato a Bruxelles un videomessaggio: "Senza agricoltori non c'è cibo. Senza cibo non c'è futuro. Parole che in queste settimane abbiamo sentito dire spesso e molte volte letto anche su cartelli e su striscioni. Beh, c'è chi ha detto e scritto che gli agricoltori sono scesi in piazza per difendere i loro privilegi. Io credo, invece, che gli agricoltori abbiano tutto il diritto di far sentire la loro voce e chiedere quel che qualunque lavoratore chiede: il riconoscimento del giusto prezzo per il lavoro che svolge e un sistema di regole che difenda e sostenga quel lavoro. Questo sarebbe un privilegio? Io credo che non sia un privilegio, è una battaglia di buon senso, concreta e reale". La Meloni poi sottolineato l'importanza della battaglia "contro la concorrenza sleale dei prodotti che arrivano da nazioni terze che non rispettano le stesse regole sanitarie, ambientali e sociali che i nostri agricoltori e pescatori sono vincolati a rispettare. Per questo, l'Italia si farà portavoce delle richieste degli agricoltori, chiederà alla Commissione europea di negoziare con maggiore incisività e determinazione gli accordi con i Paesi extra-Ue, e stabilire norme più stringenti e anche precisi standard di reciprocità".
Sempre dal governo, il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha commentato: "La nuova Pac è stata scritta male, le deroghe vigenti sono insufficienti, abbiamo bisogno di modifiche sostanziali. Il 9 giugno, dopo le elezioni europee, l'Europa deve cambiare strada e prendere atto degli errori finora compiuti e del fatto che gli scenari mondiali sono cambiati radicalmente alla luce degli effetti della guerra in Ucraina e delle tensioni in Medio Oriente e del cambiamento delle dinamiche del mercato e della concorrenza mondiale".
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