Busalla, rapina choc: banditi bloccano 2 anziane in villa e svuotano la cassaforte
di Michele Varì
1 min, 49 sec
È successo lunedì alle 21. In azione tre rapinatori travisati: bottino di 4 mila euro
Rapina choc in villa alle 21 di lunedì a Busalla: tre rapinatori con il viso scoperto, forse italiani, hanno fatto irruzione sfondando la porta in un'abitazione di via Seminella Crocefieschi dove abitano due anziane, due vedove cognate fra loro, e dopo averle bloccate hanno aperto la cassaforte con un flessibile e quindi sono fuggiti con un bottino di tremila euro in contanti e altri mille in gioielli. Uno dei due ha bloccato le anziane in cucina, gli altri sono andati nella camera della cassaforte.
Le indagini sulla rapina sono state avviate dai carabinieri del nucleo radiomobiole che hanno perlustrato la zona ed effettuato dei posti di blocco in valle Scrivia e al casello autostradale di Busalla.
Nell'abitazione sono poi giunti carabinieri del nucleo investigativo della compagnia di San Martino, competente per la zona, e gli investigatori della Sezione rilievi che hanno rilevato eventuali tracce o impronte digitali dei banditi, che forse indossavano i guanti, anche se le due donne, entrambe ultrasettantenni, non sono state in grado di confermare questo particolare. Sequestate anche le immagini delle telecamere della zona e delle vie principali di Busalla.
Molte le stranezze e i punti interrogativi del colpo: perchè i rapinatori hanno aperto al cassaforte con il flessibile se avrebbero potuto farla aprire alle due donne? Forse le donne si sono rifiutate? E poi perchè architettare un colpo così complesso e pericoloso per un bottino di soli quattro mila euro? La prima risposta è che forse i banditi credevano di entrare in un appartamento vuoto, perchè, come capita spesso, le anziane avevano già chiuso le persiane. Altra ipotesi: forse i rapinatori pensavano che nella cassaforte ci fossero molti più soldi o gioielli di quanti ne hanno trovati. Di certo i banditi potrebbero essere della zona o comunque avere un complice, un basista, che conosce le donne e forse anche l'abitazione. Il fatto che uno dei tre parlasse in un italiano stentato potrebbe fare invece ipotizzare che sono stranieri e hanno tentato di depistare le indagini. O anche il contrario: sono italiani, forse proprio della Valle Scrivia, e hanno provato a fare indirizzare le indagini su una gang di stranieri.
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